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"La crisi socio economica agrigentina", un successo il convengo della Uil

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AgrigentoNotizie

È stato un successo il convegno organizzato dalla Uil agrigentina sul tema "La crisi socio economica agrigentina" una crisi che non tende, purtroppo, ad allentare la morsa e, che costringe migliaia di famiglie a stringere sempre più una cinghia. I giovani continuano a fuggire da un territorio che promette tanto, ma che per via del menefreghismo più assoluto della classe politica, ma non riesce a spiccare il volo. Per non parlare della emarginalizzazione, non solo geografica, in cui la provincia è ridotta per via del blocco dei lavori, ormai da diversi mesi, sia lungo la Ss 189(Agrigento-Palermo), sia lungo la Ss 640 (Agrigento-Caltanissetta).

Il segretario generale, Gero Acquisto, nella sua lunga relazione ha tracciato un quadro disarmante, e le prospettive non sono delle migliori, considerato che l Anas ha fatto sapere che i due cantieri, nella migliore delle ipotesi, potrebbero essere completati tra 20 mesi e tre anni. Per non parlare della piaga occupazionale. Non ci sono posti di lavoro, i giovani, quindi, si vedranno costretti ad andare sempre più fuori per cercare un lavoro.

"Il dato preoccupante - dice Acquisto - è rappresentato dal numero di persone disoccupate che raggiunge il 27,9%. Siamo presenti dinanzi ad un fenomeno che continua a peggiorare, il quadro clinico è molto preoccupante, quasi alla stessa stregua di coloro i quali, non avendo disponibilità economiche, evitano, perfino di curarsi. I dati snocciolati da Italia Oggi e da Il Sole 24 Ore ci inchiodano agli ultimi posti in classifica per qualità della vita. Dati che corrispondono alla realtà dei fatti, ed è inutile che si cerca di scaricare le colpe sempre sui governi nazionale e regionale che già sono molte, anche i sindaci hanno le loro responsabilità. Il sindaco del comune capoluogo, Calogero Firetto bene dice che dal 2014 al 2019 i turisti nella Valle dei templi sono passati da 486mila a un milione, un aumento considerevole, ma di queste persone, solo una minima parte rimane per visitare la città, questo succede perché tra comune ed ente Parco non c'è collaborazione, non si parlano. Poco è stato fatto sulla viabilità, ormai ad Agrigento non si cammina più. Come sindacato abbiamo chiesto un confronto, un dibattito serio per cercare di eliminare alcuni dei problemi, ma i nostri appelli sono rimasti inascoltati".

Poi il segretario generale ha fatto anche il punto della situazione dei risultati che sono scaturiti dal reddito di cittadinanza e quota cento.

"Non siamo contrari al reddito di cittadinanza, ma se a una prima fase si è favorevoli, la mancata adozione del secondo step è allarmante. Solo ad Agrigento ci sono 2098 soggetti che percepiscono il reddito, ma che non possono nemmeno offrire dei lavori di pubblica utilità per conto della pubblica amministrazione visto che la situazione è do stallo. Tante persone oziano, pur percependo un aiuto statale, e molti comuni non possono nemmeno utilizzarli per dei lavori lungo le strade, negli uffici o in altre mansioni. Non si può attuare quota 100 senza sbloccare i concorsi, ormai, negli uffici pubblici, ci sono diverse stanze vuote, tutto a danno delle istanze dei cittadini. Sbloccare i concorsi significherebbe create nuova occupazione per come era intesa la legge ed offrire un servizio migliore alla gente".

La Uil assieme a Cgil e Cisl, ieri era presente ai lavori anche il segretario provinciale della Cgil, Alfonso Buscemi, che ha condiviso la relazione di Acquisto, promettono un 2020 do grandi battaglie, senza sconti per nessuno. La prima iniziativa è in programma l 11 gennaio con una grande movimentazione lungo le strade statali 189 e 640. Inoltre, c'è la ferma volontà di istituire una cabina di regia al Consorzio universitario di Agrigento, nei cui locali si è svolto il convegno, perché le sviluppo e la crescita di una comunità passa proprio dallIstruzione. "Sono necessari nuovi corsi di laurea - ha concluso Acquisto - Il Cupa è rimasto solo perché noi sindacati abbiamo fatto ferro e fuoco per mantenerlo".

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