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Nuovo giro di rialzi: perché il prezzo della benzina è in aumento

Sulla scia dell'aumento delle quotazioni dei prodotti raffinati dopo l'annunciato taglio della produzione di greggio di due milioni di barili al giorno a partire da novembre

Aumentano nuovamente i prezzi dei carburanti alla pompa: nuovo giro di rialzi sui listini dei maggiori marchi, sulla scia dell'aumento delle quotazioni dei prodotti raffinati. La media nazionale della benzina in self service supera 1,65 euro/litro, il gasolio è a 1,76. La linea dei "falchi" ha prevalso l'altroieri a Vienna alla riunione dell'OpecPlus: il taglio della produzione di greggio di due milioni di barili al giorno a partire da novembre (il 2% circa della produzione mondiale) è un segnale di allarme per i Paesi compratori di petrolio. I prezzi infatti schizzano subito in alto, con il Brent che supera i 93 dollari e le quotazioni dei prodotti raffinati in scia. Corrono anche i prezzi dei carburanti, con forti rialzi da un paio di giorni a questa parte sui listini di tutti i maggiori marchi. Lievi rialzi dunque per le medie dei prezzi praticati alla pompa. Gli aumenti da qualche giorno erano ampiamenti previsti.

Il prezzo della benzina aumenta a livello internazionale quando aumenta il costo del petrolio. Ma quando sale il costo del petrolio, il costo della benzina aumenta lentamente, e quando scende il prezzo del petrolio, il prezzo della benzina scende lentamente. Il greggio infatti è una cosa, benzina e gasolio che si acquistano ai distributori un’altra. Sul prezzo alla pompa incidono, oltre al valore della materia prima, i costi di estrazione, raffinazione, stoccaggio, trasporto e il costo della distribuzione finale. A incidere tanto in Italia sul costo finale sono anche le accise (su cui però è ancora in vigore lo sconto governativo, quindi nei mesi scorsi l'impatto di questo elemento sul prezzo finale è stato limitato) e l'Iva. Tutti i Paesi tassano il carburante ma l'Italia resta in testa alla classifica per il peso fiscale a litro. Negli Stati Uniti la benzina costa circa la metà di quanto la paghiamo noi in Italia.

Stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, questa mattina Eni ha aumentato di tre centesimi al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio. Per IP rileviamo +3 cent/litro sulla benzina e +4 sul gasolio. Per Q8 +1 cent/litro sulla benzina e +4 sul diesel.

Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all'Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 15mila impianti: benzina self service a 1,653 euro/litro (+11 millesimi, compagnie 1,656, pompe bianche 1,645), diesel a 1,762 euro/litro (+16, compagnie 1,767, pompe bianche 1,750). Benzina servito a 1,797 euro/litro (+10, compagnie 1,840, pompe bianche 1,707), diesel a 1,903 euro/litro (+14, compagnie 1,948, pompe bianche 1,810). Gpl servito a 0,789 euro/litro (+1, compagnie 0,794, pompe bianche 0,783), metano servito a 3,059 euro/kg (-55, compagnie 3,234, pompe bianche 2,919), Gnl 3,057 euro/kg (-18, compagnie 3,173 euro/kg, pompe bianche 2,977 euro/kg).

Questi sono invece i prezzi oggi sulle autostrade: benzina self service 1,754 euro/litro (servito 2,022), gasolio self service 1,856 euro/litro (servito 2,115), Gpl 0,89.

(fonte: Today)

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