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Economia

Precari al Comune, niente riduzione dell'integrazione oraria al personale

Nonostante le difficoltà economiche e l'assenza di due bilanci si è comunque deciso di garantire le ore extra per evitare lo stallo dell'attività amministrativa dell'ente

La possibilità era stata lanciata nei giorni scorsi dalle opposizioni: il Comune di Agrigento si stava preparando alla riduzione dell'integrazione oraria concessa ai precari. L'argomento era stato anche lanciato in consiglio comunale, attribuendo la volontà del fatto al collegio dei revisori dei conti, che in realtà si smarcarono sostenendo invece che era stata loro cura unicamente indicare il rischio dell'adozione di misure straordinarie, in considerazione dell'assenza di due bilanci e dei problemi già noti.

E in effetti il tema, si scopre oggi, era stato discusso. Il 27 settembre era stato il dirigente finanziario a chiedere all'amministrazione, considerata la mancata approvazione del bilancio 2018-2020 di "volere convocare una conferenza di dirigenti per concordare i termini di una eventuale riduzione del budget dell'integrazione oraria a salvaguardia dei servizi essenziali dell'ente". Un incontro che si concluse con un'unico risultato: "la sospensione dell'integrazione oraria al personale a tempo determinato determinerebbe disagi nei servizi all'ente" e quindi non è possibile pensarlo.

Per questo la Giunta, nei giorni scorsi, ha stanziato oltre 90 mila euro per l'integrazione mensile di ottobre (max 32 ore mensili per ogni dipendente) , fissando solo alcuni paletti rispetto al calcolo del monte ore per personale eventualmente transitato da un settore ad un altro, e impedendo ai dipendenti che avessero troppe ore da recuperare di accedere all'integrazione.

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