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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Piano nazionale di ripresa e resilienza: Agrigento a bocca asciutta, Firetto: "Merito della deputazione"

L'ex sindaco: "Non arriverà un euro degli 82 miliardi per il Mezzogiorno.  Non un progetto esecutivo, non un'idea cantierabile che possa determinare una seppur minima svolta, un miglioramento delle condizioni infrastrutturali, un contenimento di quella marginalità territoriale che pesa soprattutto sui piccoli Comuni montani"

Piano nazionale di ripresa e resilienza: la provincia di Agrigento - nonostante le grandi attese - resta a bocca asciutta. "Merito tutto di una deputazione agrigentina che ormai storicamente riesce a totalizzare zero quando tutti riescono a portare a casa qualche risultato - ha commentato l'ex sindaco della città dei Templi, Lillo Firetto, - . Non un euro degli 82 miliardi per il Mezzogiorno.  Non un progetto esecutivo, non un'idea cantierabile che possa determinare una seppur minima svolta, un miglioramento delle condizioni infrastrutturali, un contenimento di quella marginalità territoriale che pesa soprattutto sui piccoli Comuni montani. Chi sono se non loro, i veri responsabili del nostro isolamento? Ci vuol arte anche per fare zero al Totocalcio. Ma non sono forse gli stessi che hanno avuto il coraggio di votare contro il diritto della città di Agrigento, al 30 per cento dello sbigliettamento per l’accesso alla Valle dei Templi? Possono permettersi di fare questo e altro. Sono gli stessi nomi da non so più quanto tempo in mezzo a tante meteore. Ed è francamente difficile ricordare una cosa che abbiano fatto - ha incalzato Firetto - per cambiare il destino inesorabile di questa terra".

L'ex sindaco, inevitabilmente, chiede: "L'urban center di Agrigento dov'è finito? Proprio ora che sarebbe tornato utile e ne sarebbe stata potenziata la funzione strategica, quella di un lavoro comune sui temi delle politiche urbane, della trasformazione della città, un luogo di confronto aperto con i cittadini, con l'università, con tutti gli ordini professionali: fondamentale l'apporto istitutivo dell'ordine degli ingegneri, degli agronomi e dell'ordine degli architetti, che ieri ha espresso grande delusione e ha definito giustamente scandalosa l'assenza di infrastrutture e servizi per Agrigento nel Pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza ndr.). Dove sono stati i nostri parlamentari nella trattativa con lo Stato per il Pnrr, ed anche prima di questa scadenza strategica dove sono stati? Dovrebbero dire ai cittadini di Agrigento cosa hanno fatto ora che Agrigento e provincia soffrono una crisi economica profonda, ma anche prima, da quando siedono sugli scranni alti del potere. Fermo restando l’urgente completamento dei lavori in corso sulla statale 640 e sulla statale 189, la rete infrastrutturale sarebbe ancora insufficiente. La statale 115 che collega ad Ovest la città con Sciacca-Trapani nel tratto Siculiana-Agrigento non ha caratteristiche di tenuta del traffico extraurbano e dovrebbe essere urgentemente ammodernata. Altrettanto, la SS 115 Est in direzione Licata-Gela-Ragusa dovrà essere ammodernata nel tratto Agrigento-Palma di Montechiaro. Si deve aprire subito un tavolo di lavoro con l’Anas e la Regione Siciliana - ha proseguito l'ex sindaco di Agrigento, attuale consigliere comunale d'opposizione - per la progettazione di questi tratti stradali importanti per lo sviluppo dell’agrigentino. Per non parlare del sistema ferroviario da terzo mondo. Il Pnrr investirà molto sul sistema ferroviario anche al sud. Il territorio agrigentino è collegato con tratte orarie con Palermo ed in modo sporadico con Catania attraverso lo snodo di Caltanissetta-Xirbi. Per raggiungere la vicina Caltanissetta si va da un’ora e venti a oltre due ore, per fare circa 70 Km. La linea Agrigento-Palermo è stata velocizzata ma per ridurre il tempo di percorrenza a circa un’ora e trenta minuti lo Stato e la Regione devono garantire nuovi treni più veloci e performanti, rendendo molto competitivo l’utilizzo del mezzo ferroviario rispetto al sistema del trasporto gommato.  Occorre insistere su questi punti. Ma gli stessi politici al potere non hanno idea dei progetti condivisibili con Trenitalia, cosa peraltro avviata da me, da sindaco. L'istituzione di una linea espressa (1 corsa la mattina e 1 la sera) senza fermate da Agrigento a Palermo ridurrebbe i tempi di ulteriori 10/15 minuti rendendo concorrente la ferrovia con le auto private. Agrigento e le città contermini puntando a costituire un sistema intermodale fondato sul nodo di Agrigento bassa farebbe convergere le tratte regionali, la metropolitana di superficie Porto Empedocle-Agrigento, la metropolitana di superficie Agrigento centrale-Agrigento bassa. La realizzazione di un grande parcheggio intermodale di scambio in prossimità della stazione bassa, che ho avuto modo di discutere con i dirigenti di Ferrovie dello Stato (RFI e Trenitalia)e le misure di disincentivazione all’accesso in città dei mezzi gommati renderebbero conveniente l’uso della metropolitana di superficie e l’alleggerimento del carico delle auto e dei bus extraurbani sul centro storico/consolidato".  

Ma Firetto, in tema di infrastrutture realizzabili, pensa anche ad una aviopista e ad un hub per la movimentazione croceristica a Porto Empedocle. "Per quanto riguarda il trasporto aereo con la possibile valorizzazione e messa a sistema di una aviopista con il contributo anche di risorse private posta in prossimità della città dei Templi. O ancora la trasformazione dell'area portuale di Porto Empedocle in un hub per la movimentazione crocieristica e per la nautica da diporto; oltreché il miglioramento dei collegamenti con Lampedusa e Linosa, e l'attivazione di una tratta per Pantelleria, sempre a fini turistici.  Infine il porticciolo di San Leone, porta di accesso alla Valle dei templi, non è ancora dotato di piano regolatore del porto e non è pertanto inserito nella portualità turistica della Regione Siciliana, quali passi hanno fatto i nostri deputati e l’amministrazione comunale per avere un progetto del porticciolo e un piano regolatore al più presto, strumenti necessari per accedere ai finanziamenti. Tutto questo è stato presentato e discusso in sede di conferenza, avendo Agrigento aderito al Protocollo per l'area vasta della Sicilia Occidentale, di cui fanno parte i Comuni principali delle province di Trapani, Agrigento e Palermo, in cui il nostro Comune ha presentato le proposte da inserire nel 'Piano regionale trasporti e mobilità'. Ma la visione da sola non basta per cambiare lo stato inamovibile delle cose, occorre - conclude - l'impegno di persone ferme, non condizionabili da politici alla ricerca di facile consenso. Ogni opera si fa con i fatti, superando spesso una lunghissima e travagliata istruttoria".

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