Cambiano le regole per la cessione del credito d’imposta: imprenditori edili sul piede di guerra
Sono costretti ad anticipare grosse somme di denaro perchè quella sorta di “cassetto” con cui pagavano i fornitori, i lavoratori e le varie spese viene bloccato ad un solo destinatario. Graceffa di Confartigianato: “Oltre 170 aziende rischiano il tracollo”
Imprenditori edili sul piede di guerra dopo l’inserimento, nel decreto sostegni ter, di un articolo che modifica la procedura di cessione del credito d’imposta. Una modifica sostanziale che, a detta degli imprenditori, penalizza decisamente il settore: in buona sostanza il credito d’imposta che prima costituiva il “cassetto” con cui gli imprenditori pagavano i fornitori, i lavoratori e anche le spese viene bloccato ad un solo destinatario.
Tutto questo li costringe ad anticipare grosse somme di denaro senza avere nessuna possibilità di recuperare quanto maturato. La diretta conseguenza sarà l'imminente blocco di molti cantieri avviati ed il successivo licenziamento del personale. Una situazione tutt'altro che facile da gestire come testimoniato oggi, in conferenza stampa, da Giovanni Graceffa, presidente dell’associazione dei lavoratori edili di Confartigianato.
“E’ una vera e propria beffa - ha detto Graceffa - perchè da un lato il governo sotiene di mantenere il bonus del 110 percento, ma dall’altro blocca le possibilità di operare sul credito d’imposta maturato. Abbiamo scritto una lettera al presidente Draghi per chidere di modificare, in particolare, l'articolo 28. Allo stesso tempo abbiamo scritto una lettera a tutta la deputazione agrigentina, sia regionale che nazionale, affinché i partiti intervengano per modificare l’articolo del decreto prima che venga convertito in legge. In ogni caso la prossima settimana organizzeremo un sit-in davanti alla Prefettura per chiedere al prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa, di girare la nostra richiesta al Governo.
Nella nostra provincia ci sono oltre 170 aziende edili associate a cui si aggiungono impiantisti termoidraulici e quelle dell’indotto che verrebbero penalizzati pesantemente rischiando il tracollo. E le conseguenze occupazionali ed economiche sul territorio non tarderanno ad arrivare".