Tariffe idriche, lettera di Hamel a D'Orsi
Lettera di Nello Hamel, consigliere comunale dell'Idv, a Eugenio D'orsi, presidente dell'Ato idrico, riguardo le nuove proposta di tariffazione in via di approvazione.
"L’imminente riunione dell’Assemblea dell’ATO Idrico di Agrigento impone una attenta valutazione sugli argomenti all’ordine del giorno e, tra questi, sul nuovo piano tariffario elaborato dalla società gestore “Girgenti Acque Spa”. Si tratta, infatti, di una riarticolazione delle tariffe idriche che necessita di correttivi da apportare nell’interesse delle comunità amministrate e nella prospettiva, fino alla riacquisizione della gestione pubblica dell’acqua, di dare efficienza, operatività e valenza sociale alla nuova organizzazione del Servizio Idrico Integrato. Infatti, la comparazione tra le tariffe attualmente applicate e la nuova struttura tariffaria proposta evidenzia, immediatamente, una serie di gravami che possono provocare una pesante ricaduta sui costi che vengono ribaltati sull’utenza. La prima criticità riguarda l’applicazione della quota fissa che, nella proposta, viene quantificata in 50,09 euro per le utenze domestiche residente, 123,78 euro per le utenze domestiche non residente e 178,88 euro per le altre utenze (commerciali, artigianali, professionali etc) e zootecniche,121,63 per le utenze degli enti pubblici.
Tale quota fissa, prendendo ad esempio il comune di Agrigento, determina un immediato ed ingiustificato incremento rispetto alla quota “manutenzione condotte” attualmente vigente di euro 24,00 indifferenziatamente applicata a tutte le utenze. In particolare per le utenze non residenziali e le altre utenze viene a determinarsi un aumento secc, a parità di consumi, rispettivamente di circa euro 100,00 e 154,00 e detto aumento, combinato con la nuova e più elevata tariffazione e la riduzione degli scaglioni agevolati, si incrementa in modo esponenziale determinando un esorbitante costo aggiuntivo che assume la caratteristica di una sorta di ingiustificata patrimoniale sui titolari di presa idrica. Per tale motivo si ritiene opportuno proporre la riduzione della quota fissa nella misura media applicata in tutti i comuni facenti parte del S.I.I., senza distinzione tra le varie categorie di utenza. Relativamente alla misura delle tariffe si propone, per la categoria utenze residenti, un ampliamento dello scaglione relativo alla prima fascia con diminuzione del costo per mc. al fine di agevolare i nuclei familiari monoparentali (spesso costituiti da anziani) e le famiglie a basso reddito. Relativamente alle utenze non residenti ed altre utenze, si propone l’applicazione del piano tariffario previsto per le utenze residenti mantenendo inalterata la suddivisione in 4 fasce. Relativamente alla divisione in fasce è necessario, inoltre, eliminare il sistema del calcolo Pro Die e considerare la capienza delle singole fasce in un arco di tempo annuale e non indiscriminatamente nell’arco di tempo intercorrente tra due letture. Appare, inoltre opportuno, prendere in considerazione gli elementi relativi alla composizione dei nuclei familiari e alle situazioni di reddito minimo dei titolari dell’utenza introducendo correttivi ed agevolazioni che tengano conto delle situazioni di disagio sociale ed economico. In particolare l’introduzione di un sistema equitativo che consideri il rapporto tra il numero dei componenti e la struttura della tariffa è indispensabile al fine di evitare che il consumo dei nuclei familiari numerosi debordi nelle fasce superiori determinando un ingiusto aggravio di costi collegato all’ineludibile maggiore consumo.
Le predette evidenziazioni dei possibili correttivi da applicare sono solo una parte delle necessarie revisioni da attuare sulla proposta portata all’esame dell’Assemblea dei Sindaci e, tuttavia, oggi vogliono essere un sostanziale allarme sulle pericolosità della assunzione del nuovo piano tariffario in modo acritico e confermativo rispetto a quanto elaborato dal gestore. Andrebbe, infatti, condotta una attenta ricognizione sui costi rappresentati a corredo e giustificazione della proposta di nuova tariffazione ed andrebbe verificata la fonte dei dati relativi alla quantificazione delle utenze stante l’apparente inesistenza di banche dati attendibili ( ad esempio appare inverosimile che in tutto il territorio provinciale esistano soltanto 64 utenze zootecniche o soltanto 3.559 utenze commerciali, artigianali, professionali o di altra natura qualificabili “altre utenze”.)
Per queste ragioni e per ulteriori motivazioni di cui si fa riserva di rappresentazione, si chiede all’Assemblea dei sindaci, nella prossima imminente seduta, di votare un rinvio della deliberazione relativa al nuovo piano tariffario per consentire un approfondimento ed avviare un tavolo tecnico finalizzato alla ridefinizione della nuova struttura tariffaria da applicare al S.I.I.. Per queste ragioni si chiede ai Sindaci componenti dell’Assemblea di essere presenti all’adunanza per determinare il numero legale per rendere valida la seduta ove deliberare il rinvio, al fine di scongiurare la nomina di un commissario regionale che, privo delle sollecitazioni di rappresentanza delle comunità amministrate, possa in via sostitutiva approvare la proposta del gestore nella formulazione attuale e senza apportare alcuna modifica".