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Fondi contro la povertà, i sindaci lanciano l'allarme: "Risorse a rischio, bisogna cambiare metodo"

In una lunga lettera alla Presidenza della Regione i primi cittadini evidenziano, tra le altre cose, come le somme derivino da fondi europei in parte già programmati

Fondi contro la povertà da parte della Regione, diversi sindaci della provincia lanciano l'allarme: trattandosi di fondi europei potrebbero rendere difficile l'utilizzo delle somme da parte degli interessati.

In una lunga lettera i primi cittadini di Agrigento, Alessandria della Rocca, Aragona, Bivona, Burgio, Calamonaci, Caltabellotta, Cammarata, Campobello di Licata, Canicattì, Castrofilippo, Cattolica Eraclea, Cianciana, Favara, Grotte, Ioppolo Giancaxio, Licata, Lucca Sicula, Menfi, Montallegro, Montevago, Naro, Porto Empedocle, Racalmuto, Realmonte, Ribera, San Giovanni Gemini, Sant’Angelo Muxaro, Santa Elisabetta, Santa Margherita Belice, Santo Stefano Quisquina, Sciacca, Siculiana e Villafranca Sicula sostengono infatti che queste somme possano rilevarsi "in parte un pericolosissimo boomerang o, nella migliore delle ipotesi" o che l'incasso degli stessi richieda "tempi incompatibili con la finalità delle misure".

Da cosa nasce la preoccupazione dei sindaci? Dal fatto che le risorse previste derivino dalla riprogrammazione di fondi europei. "Queste somme - dicono - saranno le più complesse da rimodulare e riteniamo arriveranno sicuramente in forte ritardo, perché, a quanto pare, risultano addirittura impegnate per i fini cui sono destinate. Risulta evidente che, semmai questi soldi dovessero arrivare agli enti locali - continuano -, ci vorranno quasi certamente mesi di attesa". Nascrebbero poi una quantità enorme di problematiche connesse alla rendicontazione e anche alla distribuzione delle risorse in questione.

La soluzione più semplice, per i primi cittadini, sarebbe stata quella già definita dallo Stato attraverso la Protezione Civile nazionale, che ha autorizzato l’impiego delle risorse per l’emergenza attraverso variazioni di bilancio adottate con delibera di giunta anche in regime di esercizio provvisorio con procedure burocratiche semplificate stante l’esigenza di far fronte a bisogni indifferibili di buona parte della collettività.

"Alla luce di tali innumerevoli criticità - concludono - i sottoscritti sindaci, invitano la signoria vostra - ad una immediata e diversa soluzione stante che, a nostro avviso, si dovrebbero prontamente recuperare e mettere a disposizione degli enti locali risorse proprie della Regione che consentirebbero di porre in essere una procedura semplificata, simile a quella adottata dallo Stato, che ha consentito agli Enti locali di provvedere tempestivamente a dare una prima risposta a bisogni indifferibili. Tanto al fine di evitare l'insorgere di gravi tensioni sociali".

 

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