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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Pagamento dei professionisti, gli architetti: "Che fine ha fatto emendamento all'Ars'"

Il presidente dell'Ordine, Alfonso Cimino: "“Chiediamo ai deputati regionali agrigentini di attivarsi"

Era luglio del 2017, quando la IV Commissione all’Ars – Ambiente e Territorio - presentò la proposta di un emendamento al disegno di legge n. 1259 che modificava la legge regionale 16 del 10 agosto 2016 sulla “Documentazione relativa alle spettanze dovute ai professionisti per le procedure di rilascio dei titoli abitativi”.

L’emendamento, oltre ad attenuare l’evasione fiscale, regolamentava una delle irrisolte questioni legate all’attività libero-professionale: la certezza dei pagamenti per il rilascio del titolo autorizzativo e di tutte le attività professionali che necessitano una presentazione e/o comunicazione, anche telematica, agli Uffici tecnici comunali.

“Chiediamo ai deputati regionali di Agrigento – afferma Alfonso Cimino, presidente dell’Ordine degli Architetti di Agrigento – di attivarsi affinché l’Ars approvi l’emendamento valido sia per l’attenuazione dell’evasione fiscale sia per il pagamento dei professionisti per il rilascio dei titoli autorizzativi. E’ trascorso quasi un anno durante il quale abbiamo richiesto con forza l’approvazione degli emendamenti all’Assemblea regionale siciliana. Alcune regioni italiane si sono portate avanti sulla certezza dei pagamenti ai nostri professionisti per il rilascio dei titoli autorizzativi mentre la Sicilia, anche questa volta, è rimasta indietro. La presentazione di una istanza autorizzativa deve essere corredata dalla lettera di affidamento dell’incarico sottoscritta dal committente (oltre agli elaborati previsti dalla norma) e soprattutto, per ottenere l’autorizzazione, occorre presentare un documento che attesti il pagamento delle spettanze da parte del committente. In mancanza di questo documento, l’iter amministrativo non può e non deve andare avanti. In un momento di crisi del comparto dell’edilizia che, inevitabilmente, ha trascinato una crisi congiunturale del lavoro professionale, non possiamo aspettare tempi biblici su norme e leggi che possano tutelare il nostro lavoro. La qualità architettonica alla stregua di altre professioni deve esigere certezze nei pagamenti".

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