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Covid e attività a rischio per il Dpcm, i manifestanti in piazza: "Senza lavoro si rischia la guerra civile"

Un gruppo di ristoratori, operatori dello sport e commercianti chiedono di lavorare per continuare ad essere dei contribuenti dello Stato

Alla vigilia dell’entrata in vigore del nuovo Dpcm, con la classificazione della Sicilia della zona di rischio “Arancione”, un gruppo di imprenditori hanno dato vita ad un sit-in di protesta che si è svolto davanti alla prefettura di Agrigento.

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Titolari di bar, ristoranti, pizzerie, palestre, ma anche di altre attività commerciali, hanno stilato un documento, che è stato consegnato al prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa. Commercianti ed esercenti, che aderiscono all’associazione “Italia Si Desta”, chiedono garanzie sulla sopravvivenza delle attività.  “Ho otto dipendenti – dice ai microfoni di AgrigentoNotizie, il ristoratore Lino Sorce – cinque di loro sono già a casa perché non si possono mantenere, ho portato al prefetto gli incassi relativi ai mesi di agosto, settembre ed ottobre. Ci sono delle scadenze imminenti da rispettare, come le rate della dichiarazione dei redditi, i versamenti dei contributi per i dipendenti, e di altre tasse che si devono pagare, senza beneficiare di nessun rinvio o proroga”.

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