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Giovedì, 25 Aprile 2024
I dati

Commercio, è sempre più "fuga" dal centro storico: in 10 anni chiuse 200 saracinesche

Si è sostanzialmente dimezzato il numero delle persone che hanno un'attività nel cuore antico della città: sopravvivono bar e ristoranti

In 10 anni più della metà delle attività commerciali insediate nel centro storico ha dovuto chiudere i battenti.

Sono questi i numeri impietosi tracciati dall'annuale indagine sul tessuto commerciale delle città, con un focus particolare sul centro storico: l’Osservatorio “sulla demografia d’impresa nelle città italiane e nei centri storici”, giunto all'ottava edizione, è stato realizzato dal Centro studi di Confcommercio con il contributo del Centro studi delle Camere di commercio "Tagliacarne".

Se nel 2012 le imprese nel centro storico erano appunto 443, a fronte di 468 attività commerciali fuori dal centro storico, e nel 2019 queste erano rispettivamente 334 e 527, nel giugno del 2012 il numero è sceso a 235 e 432, segno che la crisi ha colpito soprattutto chi ha deciso di investire - nonostante non pochi problemi - a "Girgenti".

Andando ai dati, su 235 saracinesche 110 sono alberghi (verosimilmente B&B) bar e ristoranti e solo 85 rientrano nella categoria "esercizi specializzati" e 36 sono inquadrati come ambulanti.

Sulle cause di questa "diaspora" ovviamente lo studio non può entrare: certamente molto dipende dalla crisi post Covid, ma altrettanto potrebbe aver influito l'assenza (ormai da anni) di una seria programmazione per il centro storico, tra parcheggi che mancano, assenza di interventi sulla mobilità e il decoro e inesistenza di politiche di incentivo.

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