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Bonus Sicilia, cronaca di un fallimento annunciato: sito in tilt e Click day rinviato

C'era grande attesa oggi per l'avvio del bando che incentiva gli investimenti delle imprese, la misura che assegnerà 125 milioni di aiuti a fondo perduto. Ma dopo la polemiche sulla tenuta della piattaforma e i numerosi intoppi segnalati, è arrivata la decisione di far slittare la data

"Si comunica che il click day previsto a partire dalle ore 9 del 5 ottobre 2020 a causa di una problematica imputabile a Tim Spa è da intendersi rinviato alle ore 9 di giovedì 8 ottobre 2020". E' l'avviso - appena pubblicato - che si legge sulla pagina della Regione, siciliapei.it, e che certifica un fallimento annunciato. C'era grande attesa oggi per l'avvio del bando che incentiva gli investimenti delle imprese, il Bonus Sicilia, la misura che assegnerà 125 milioni di aiuti a fondo perduto. Ma dopo la polemiche sulla tenuta della piattaforma e i numerosi intoppi segnalati, è arrivata la decisione della Regione. L'avvio - previsto per le 9 di oggi - slitta di tre giorni.

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Proprio ieri pomeriggio la Regione aveva sottolineato che non c'era alcuna anomalia sulla piattaforma informatica per le procedure relative al Bonus Sicilia. Una nota firmata dai dirigenti generali dell'Arit e del dipartimento Attività produttive della Regione Siciliana e che era stata diramata dopo le numerose le segnalazioni arrivate dalle aziende che, entrate nel proprio profilo dove è caricata la domanda della propria impresa, avevano trovato nomi di altre aziende, compresi dati sensibili, capitale sociale e riferimenti. Il rischio segnalato è che molte imprese che oggi avrebbero partecipato al click day, in sostanza avrebbero finito per cliccare per altre aziende e non per la propria.

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"In relazione alle affermazioni relative a “decine di segnalazioni” di presunti casi di "data breach" verificatisi in seno alla piattaforma regionale SiciliaPei - si legge nella nota di ieri - informiamo che, a seguito delle analisi condotte il fornitore Tim “non ha ravvisato, ad ora, alcuna anomalia infrastrutturale e di piattaforma che possa avere provocato una condivisione di dati aziendali a soggetti diversi da quelli automaticamente identificati mediante Spid" e alle informazioni ereditate tramite il Sistema informativo del registro imprese. Non risultano inoltre “tentativi esterni di porre in essere attività informatiche fraudolente che possano avere determinato un caso di “data breach”. Si evidenzia inoltre - dicono dalla Regione - come, nonostante si sia dato riscontro a migliaia di segnalazioni e richieste di chiarimenti (oltre 3000) ricevute attraverso i canali ufficiali previsti per lo specifico avviso, non sia ad oggi pervenuta alcuna segnalazione relativa alla tematica della presunta impropria condivisione dei dati aziendali a soggetti che non ne hanno diritto. Il tema della sicurezza delle informazioni è tenuto nella massima considerazione dall’Amministrazione ed ogni operazione sulla piattaforma viene registrata in appositi log; qualora un’impresa ritenesse di segnalare una tematica di impropria condivisione di informazioni è primario interesse dell’Amministrazione che questo avvenga attraverso i canali ufficiali, affinché si possa immediatamente valutarne la consistenza ed eventualmente gli effetti". Alla fine oggi però la Regione si è arresa e ha decretato lo slittamento.

La lettera di un imprenditore

"Sono un giovane imprenditore palermitano titolare di due imprese nel settore dell’abbigliamento", così inizia la lettera inviata a PalermoToday. "L'emergenza sanitaria - continua - cui tanti imprenditori siciliani sono costretti a far fronte con le unghie e con i denti, non solo ci ha già messo in ginocchio, ma sembra anche aver ripreso pieno vigore dopo un’apparente e breve tregua estiva. E in un momento in cui ricevere un aiuto da parte della Regione non è tanto una speranza quanto più una necessità per sopravvivere, ecco che va in scena l'ennesima vergogna siciliana. Dopo il bando-farsa per ricevere un rimborso spese per i Dpi, per il quale sono state effettuate richieste dieci volte superiori ai fondi stanziati in meno di 30 minuti dall'apertura della gara, il Bonus Sicilia si conferma una pagliacciata con una piattaforma a dir poco vergognosa, che non consente nemmeno l’accesso alla stragrande maggioranza delle imprese che dovrebbe richiedere il sussidio e sostiene invece l’ormai consueta farsa del click-day, modalità che penalizza fortemente e ingiustamente coloro che non godono di un'ottima connessione (colpa spesso non imputabile all'imprenditore stesso) e che magari - conclude lo sfogo - presentano ottimi requisiti per richiedere il bonus".

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