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Venerdì, 29 Marzo 2024
Lo scenario

Bollette di gas e luce: perché i prezzi aumentano ancora e cosa succede in autunno

Il costo della materia prima è tornato a correre, e secondo una stima potrebbe arrivare a 347 dollari per megawattora. Famiglie e imprese rischiano di pagare un conto salatissimo. Cosa spinge in alto le tariffe e qual è lo scenario per i prossimi mesi

Si teme un autunno 2022 ancora più caro sul fronte bollette. Il prezzo del gas è tornato a correre: martedì scorso sul mercato di Amsterdam Ttf (title transfer facility), uno dei principali mercati di riferimento per lo scambio del gas in Europa, il costo al megawatt ha sfondato quota 250 euro, portando con sé cattivi presagi sul futuro andamento della materia prima e sull'impatto che questo avrà sulle bollette per famiglie e imprese. Il costo del gas è già alle stelle, ma la situazione potrebbe persino peggiorare: la compagnia russa Gazprom ha fatto sapere che i prezzi del gas in Europa potrebbero aumentare del 60% nel prossimo inverno, superando anche i 4mila dollari per mille metri cubi. Secondo le stime degli esperti, il prezzo del gas potrebbe così arrivare anche a 347 dollari per megawattora, nei prossimi mesi.

Proprio oggi Gazprom ha annunciato che le forniture di gas attraverso il Nord Stream - i cui flussi sono già ridotti al 20% della capacità del gasdotto - saranno sospese dal 31 agosto al 2 settembre "per manutenzione". Non è un buon segnale. Cosa spinge in alto i costi e le tariffe? La tensione sul prezzo del gas, iniziata già qualche settimana prima del conflitto, è esplosa con l'invasione russa dell'Ucraina a fine febbraio. Il flusso di materia prima proveniente da Mosca è stato ridotto, e gli analisti si attendono che questo continui anche nel prossimo futuro. Ad aggravare la situazione è intervenuto anche il caldo, oltre che la siccità: le alte temperature hanno portato a un consumo energetico più elevato per via dei condizionatori, mentre la mancanza di acqua nei fiumi rende più difficili usarli per il trasporto di carburante e altri beni industriali.

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L'impennata del prezzo del gas si riflette anche sul costo dell'energia elettrica: secondo Bloomberg, i prezzi dell'elettricità in Germania hanno sfiorato i 480 euro al megawattora quest'anno, sei volte il livello del 2021 e il doppio rispetto a giugno. Anche l'Italia non è immune dal rischio stangata sulle bollette: dall'Autorità per l'energia sono arrivate previsioni fosche per l'autunno. I prezzi dell'energia sarebbero destinati a raddoppiare, se dovesse restare una media prezzi attorno ai 180 euro come avvenuto a luglio. Oggi però il costo è più alto e rischia di crescere ancora, per cui in autunno il pericolo è di una vera e propria stangata in bolletta per famiglie e imprese, anche per quanto riguarda l'elettricità.

L'Italia prova a fare scorte, sostituendo il gas russo importandone di più da altri Paesi, ma è sempre più probabile che non basterà. Anche perché la domanda di energia cresce, come si è già visto nel 2021: secondo l'ultimo report pubblicato dall'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera), la ripresa dei consumi post-pandemia è stata già evidente l'anno scorso, e ci si aspetta che aumenterà ancora nel corso del 2022. Se la domanda aumenta, aumenteranno ancora i prezzi, soprattutto in un mercato senza la Russia.

"L'autunno e il prossimo inverno saranno i momenti più delicati da dover affrontare - ha detto il presidente di Arera Stefano Besseghini, presentando la relazione annuale di Arera alla Camera dei deputati -. Ad oggi non sappiamo quale potrà essere l'evoluzione geopolitica, sappiamo però che i consumi domestici e industriali di gas sono in ripresa e sarà necessario avere le quantità necessarie a sostenere il Paese, attraverso i nostri stoccaggi e nuove rotte di approvvigionamento".

L'Italia si sta preparando all'autunno e all'inverno diversificando le forniture di gas e sostituendo i volumi che arrivavano dalla Russia con altri Paesi. Il gas serve anche a produrre elettricità: in Italia oltre il 44% dell'energia elettrica viene prodotta a partire dal gas. L'obiettivo è arrivare a novembre con almeno l'80% delle scorte di gas disponibili (si spera di arrivare al 90%), ma è probabile che possa non bastare.

L'unico modo per ridurre la domanda in un periodo in cui la richiesta aumenta è ridurre i consumi. Consumi controllati di energia elettrica e gas significano meno necessità di produzione e meno necessità di importare gas e materie prime. Oltre ad alcuni accorgimenti individuali per ridurre i consumi, oltre agli sconti per famiglie e aziende alle prese con bollette vertiginose, servono piani dettagliati (comunitari e nazionali) con cui affrontare eventuali situazioni di crisi nelle forniture. Non rimane molto tempo per elaborarli e concretizzarli.

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