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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Vip e influencer alla Valle dei Templi, il direttore: "Visibilità positiva per il nostro patrimonio"

L'ultimo caso è quello dell'imprenditrice digitale Chiara Ferragni, ma sono tanti i personaggi che fanno visite private al nostro patrimonio archeologico

Non ci sarebbe bisogno di parlarne, ma, ad Agrigento, sembra quasi obbligatorio spesso ribadire l'ovvio: ogni occasione di visibilità per le bellezze della nostra città è un'opportunità per sostenere quel "volano" di cui da anni si parla, cioè la valorizzazione (anzi, la vocazione) turistica del territorio.

Così se in molti hanno commentato con un sonoro "Ma chi se ne frega" la notizia che nella giornata di ieri l'imprenditrice digitale Chiara Ferragni è stata in visita alla Valle dei Templi, chi dirige il Parco invece ha colto la notizia con maggior interesse.

"Ne siamo certamente contenti - spiega il direttore Roberto Sciarratta -, premettendo che tutti coloro che entrano alla Valle pagano il biglietto o usufruiscono della visita privata, che ha un costo".

Una possibilità, quest'ultima, molto utilizzata in questi anni da numerose celebrità (prima di Ferragni possiamo ricordare, ad esempio, Mick Jagger) che non sempre però hanno poi diffuso sui propri canali social immagini della Valle. Quando questo è avvenuto, però, si è tradotto in una quantità enorme di "like" e, indirettamente, di pubblicità per il nostro patrimonio.

"Forse si fa l'errore di pensare - continua Sciarratta - che tutti conoscano la Valle dei Templi, sia in Italia che nel Mondo. In realtà non è così e ogni opportunità di visibilità è ben accetta. Anzi, nel caso di Chiara Ferragni, l'attività da lei svolta per gli Uffizi ha avuto una ricaduta enorme su una specifica fascia di popolazione, segno che non bisogna approcciarsi con scetticismo a determinati temi".

Non solo, ma il direttore, a riprova della sua tesi, fornisce dei fatti.

"Guardi, numeri alla mano - spiega - posso dirle che la Valle ha registrato in questi anni due picchi importanti in termini di interesse e di visitatori: il primo, anche per importanza, quello che è derivato dal Google Camp; il secondo è stato invece certamente rappresentato dalla trasmissione 'Meraviglie' di Alberto Angela".

E dire che, soprattutto nel caso dell'evento made in Google in tanti avevano storto il naso, parlando di impropria contaminazione, di "svendita" dei beni culturali e soprattutto lamentando l'assenza di ricadute sui territori.

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