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Violenza sulle donne e denunce in crescita, l'appello di polizia e carabinieri: “Fidatevi di noi, possiamo salvarvi”

Nei primi dieci mesi dell'anno, la Questura ha trattato 219 casi di maltrattamenti e 159 di stalking

Nella giornata di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, AgrigentoNotizie ha incontrato i vertici provinciali di polizia e carabinieri per tastare il polso della situazione nell'Agrigentino. Sono lontani i tempi nei quali, il cosiddetto delitto d'onore era contemplato dall'ordinamento giuridico che forniva delle attenuanti anche a chi, ad esempio, ammazzava la propria moglie dopo aver scoperto di essere stato tradito.

Fortunatamente l'attuale giurisprudenza fornisce diversi strumenti di difesa alle vittime di violenze. Anche in materia di sensibilizzazione ci sono significativi progressi, le campagne mediatiche contro la violenza sulle donne portano ad una maggiore consapevolezza delle vittime che chiedono aiuto alle forze dell'ordine. In provincia di Agrigento, nei primi dieci mesi dell'anno, il numero delle denunce è cresciuto di circa il 15% rispetto all'anno scorso. Dal primo gennaio al 30 ottobre scorso, i casi di stalking dei quali si sono occupati gli uffici della polizia di Stato sono stati 159 mentre 219 sono state le persone denunciate per maltrattamenti. Nonostante la crescente fiducia nelle forze di polizia, persiste la paura, soprattutto per quanti subiscono violenze fra le mura domestiche.

“Riteniamo che ci sia un grandissimo sommerso e che tutto ciò che viene portato a nostra conoscenza sia soltanto la punta di un iceberg – dice ai microfoni di AgrigentoNotizie il questore Rosa Maria Iraci – . I dati sono in crescita perchè i cittadini hanno preso coscienza che dalla violenza si può sicuramente uscire, denunciando”.

Casi di violenze che vedono spesso vittime anche i bambini, che loro malgrado, subiscono le conseguenze dei rapporti conflittuali e potenzialmente pericolosi.

“Le violenze sui bambini – aggiunge il questore Iraci – sono quelle che ci inorridiscono di più. Proprio ieri, abbiamo eseguito una misura tutelare a carico di due genitori che si sono resi responsabili di violenze sulle loro bambine, con lesioni quasi permanenti su di esse. Le due piccole sono state sottratte alla famiglia e sono state accolte in una struttura protetta”.

Non è facile neanche per gli stessi operatori di polizia, trovare le parole giuste da dire a chi, coraggiosamente, decide di denunciare.

“Spesso – dice il comandante provinciale dei carabinieri di Agrigento, il colonnello Vittorio Stingo – diciamo delle donne che sono il sesso debole, in realtà le donne non sono mai deboli ma lo diventano quando gli si abbatte contro la forza bruta di qualche uomo meno intelligente. Ricordiamo a tutte le donne che sono vittime di violenza – aggiunge l'ufficiale dell'Arma – di denunciare, facciamo appello anche alle loro amiche, ai parenti e a chi conosce le loro storie per aiutarle e convincerle a denunciare per salvargli la vita”.

In entrambi i presidi di legalità della città dei Templi, ovvero Questura e comando provinciale dei carabinieri, sono attive delle stanze di ascolto dove le vittime, affiancate da professionisti del settore, possono parlare degli abusi e decidere di percorrere la strada della denuncia. Strutture simili sono comunque presenti anche nelle sedi di diverse associazioni di volontariato che operano nel territorio.

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