Arresti, denunce, abusi, la comunità pastorale: "Adesso basta, Agrigento non è questa"
"Questa - dicono in una lettera - è una terra ricca di contraddizioni, ma anche di potenzialità e certamente è una comunità fiera della sua sicilianità"
Arresti, episodi di violenza, criminalità organizzata, l'ufficio di pastorale sociale della Curia arcivescovile e del consiglio pastorale cittadino di Agrigento prende posizione: "Bisogna dire basta, Agrigento non è questa".
In una lunga lettera gli organismi dell'Arcidiocesti proseugono: "Non possiamo più assistere inermi alla distruzione di ciò che ancora pensavamo nessuno potesse rubarci, la dignità di essere cittadini e cristiani convinti per questo di voler alzare la testa e dire 'Io non ci sto e non accetto che la mia terra e la mia Chiesa possa venire mortificata e degradata dalle losche logiche di chi pensa che è tutto lecito e tutto possibile nel nome del proprio tornaconto e interesse, molte volte illecito'. Questa è una terra ricca di contraddizioni, ma anche di potenzialità e certamente è una comunità fiera della sua sicilianità (nel senso più bello e proprio per la nostra cultura e storia), terra di Santi, beati e venerabili, terra di poeti e scrittori (invidiatici dal mondo) terra ricca di grande senso di accoglienza, di solidarietà di condivisione che viene fuori spesso e soprattutto nelle situazioni limite come quelle che stiamo a volte subendo e a volte vivendo da spettatori. Dobbiamo rialzare la testa, dobbiamo ricordarci della nostra dignità di uomini e donne che hanno dato allo Stato e alla nostra storia figure e personalità eccellenti, non possiamo continuare a stare alla finestra mentre poche decine di persone che amano solo delinquere rovinino e deturpino la dignità e l’onorabilità di tutta una Comunità. Tutti - conclude - dovremmo dire 'Basta' come non mai, tutti uniti alle nostre Istituzioni, alle forze dell’ordine ai nostri sindaci tutti uniti per dire: Agrigento non è questa"