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Il provvedimento / Canicattì

"Reiterate violazioni alla detenzione domiciliare", bracciante agricolo portato in carcere

Ad eseguire il provvedimento sono stati i carabinieri che hanno trasferito l’uomo alla casa circondariale di Caltagirone

“Reiterate violazioni della detenzione domiciliare e delle misure cautelari a cui era stato sottoposto dal gip del tribunale di Agrigento”. E’ per questo motivo che è arrivata un’ordinanza, della Corte d’appello di Palermo, che ha disposto il carcere per Gian Piero Lo Giudice, bracciante agricolo di 37 anni di Canicattì. Ad eseguire il provvedimento sono stati i carabinieri che hanno, dopo le formalità di rito, trasferito l’uomo alla casa circondariale di Caltagirone dove dovrà, adesso, restare a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Il canicattinese, nel mesi passati, era stato condannato, dai giudici della seconda sezione penale del tribunale di Agrigento - per le accuse di rapina, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento, lesioni personali aggravate e detenzione illegale di arma - alla pena di 6 anni e 6 mesi di reclusione. I reati risalgono al dicembre del 2020. Il trentasettenne era stato sottoposto agli arresti domiciliari che avrebbe, però, stando all’accusa, violato ripetutamente. Ed è per questo quindi che è arrivato un provvedimento di aggravamento della precedente misura, stabilendo la detenzione in carcere.

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