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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Tracciata la strada da seguire: i posti di lavoro dei netturbini sono salvi

Serve redigere un piano omogeneo della spesa, dividendo con gli altri Comuni in parte equa. In questo modo il Municipio di Agrigento non sarà costretto a ricorrere al ribasso del quinto d'obbligo nella gara d'appalto

I posti di lavoro di circa 50 netturbini sono salvi. Il prossimo primo gennaio non si ritroveranno a casa, disoccupati. Almeno per il momento. Il Comune di Agrigento, dopo il vertice di oggi con le sigle sindacali, ha tracciato una sostanziale apertura.

Serve redigere un piano omogeneo della spesa, dividendo con gli altri Comuni in parte equa. In questo modo il Municipio di Agrigento non sarà costretto a ricorrere al ribasso del quinto d'obbligo nella gara d'appalto. Un taglio è che pari a circa un milione di euro.

Al vertice di stamani era inizialmente presente anche il sindaco Lillo Firetto. L'incontro si è comunque svolto fra le sigle sindacali e gli assessori Domenico Fontana e Giovanni Amico, il primo con delega all'Ecologia ed il secondo con delega al Bilancio.

La protesta dei netturbini davanti al Comune

Durante l'incontro, gli assessori comunali hanno evidenziato - dopo aver acquisito i numeri - che non c'è un riparto omogeneo dei costi fra Agrigento e gli altri 11 Comuni che dal primo luglio metteranno in gara d'appalto il nuovo servizio di raccolta dei rifiuti. "L'amministrazione comunale - ha spiegato Alfonso Buscemi, segretario della Cgil Funzione pubblica - ci ha chiesto di lavorare tutti assieme per raggiungere l'obiettivo di una spesa più omogenea. Ed il primo passo sarà incontrare il commissario della Srr per fare un piano di riparto".

La vertenza è nata, del resto, a causa del costo eccessivo del servizio. Il Comune di Agrigento, in vista della nuova gara d'appalto, aveva dunque ipotizzato di fare quello che la legge gli consente: la riduzione del quinto d'obbligo della gara d'appalto, risparmiando, dunque, circa un milione di euro. Una scelta che non poteva che mettere a rischio il posto di lavoro di una cinquantina di netturbini.

Oggi, però la "marcia indietro". Purché cessi questa sorta di anarchia e si rediga un piano unico ed omogeno di spesa. E qualora ciò accadesse, Agrigento non avrebbe bisogno di far tagli.

VIDEO: LA PROTESTA DEI NETTURBINI

Le sigle sindacali hanno evidenziato, inoltre, che nel prossimo quinquennio - tanto quanto durerà il servizio di raccolta di rifiuti che andrà in appalto il primo di luglio - sono previsti 69 prepensionamenti di netturbini.Nel solo 2017 saranno già 23. Una riduzione dei costi, dunque, che insieme all'equo piano di riparto, consentirà di soprassedere sul programmato taglio del quinto d'obbligo.

Tutto, dunque, adesso si sposta verso gli altri 11 Comuni che dovranno accettare di sborsare dei fondi in più. I netturbini, in servizio ad Agrigento, però, intanto, possono tirare un sospiro di sollievo. Per il momento, i loro posti di lavoro sono salvi.

Durante tutta la riunione, gli operatori ecologici sono rimasti davanti a palazzo dei Giganti per l'ennesimo, pacifico, sit-in.       

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