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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Abusivismo edilizio nel cuore della Valle dei Templi, sequestrate più opere: un indagato

I carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale, assieme ai militari della compagnia di Agrigento, hanno riscontrato - grazie ad un'indagine avviata nel 2019 - violazioni in un punto di ristoro creato nell'originaria Casa Valenti

Gazebi, strutture chiuse, un patio, una cisterna idrica, ma anche uno scivolo per disabili. Ma non soltanto. I carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale, assieme ai militari della compagnia di Agrigento, hanno sequestrato più strutture abusive all’interno del Parco della Valle dei Templi. E lo hanno fatto in esecuzione di un provvedimento del gip del tribunale di Agrigento su richiesta della Procura. 

Un'indagine avviata - nell'ambito della campagna "Tutela del patrimonio paesaggistico e dei siti archeologici marini" - nell'ottobre del 2019 che ha permesso d'accertare che non era stata concessa alcuna autorizzazione dalla Soprintendenza per i beni archeologici, né dal Parco per le opere realizzate sulla struttura originaria “Case Valenti” della Valle dei Templi. 

IL VIDEO. Gazebi, patio, scivoli e cisterne realizzati abusivamente nella Valle: ecco le immagini dei carabinieri

Nel corso dei controlli effettuati su un punto di ristoro all’interno della Valle dei Templi sono state riscontrate violazioni delle normative igienico-sanitarie e del codice dei Beni culturali e del paesaggio, con la chiusura di alcune parti adibite a laboratorio e di due depositi per alimenti realizzati abusivamente e in ambienti non autorizzati. Le opere abusive individuate e sequestrate, nel dettaglio, sono: l'accesso alla struttura principale (Casa Valenti) costituito da un percorso realizzato in calcestruzzo; una ampia pedana in legno e in ferro sistemata su pali conficcati nel terreno e, in alcune parti, su muri di conci di tufo e/o di altro materiale adiacente alla Casa Valenti (lati Nord ed Est); due strutture ombreggianti (gazebi) con pilastri e travi in ferro e un pergolato con un bancone, insistenti sulla pedana ubicata lungo il lato Est; un terzo gazebo della stessa tipologia sistemato tra la pedana e la via Sacra. Ed ancora, due locali chiusi, realizzati sulla pedana, adibiti a deposito; un patio in legno al cui interno è stato posto un quadro elettrico; una parete in legno costruita sulla pedana del lato nord di Casa Valenti; un ambiente chiuso in cui sono collocati dei frigoriferi, un lavabo e altri arredi, ricavato attraverso la chiusura con una parete di legno del terrazzino di Casa Valenti (una chiusura che costituisce un incremento di volumetria); una cisterna idrica, in parte fuori terra, ubicata all’angolo nord-ovest di Casa Valenti e uno scivolo per disabili per l’accesso ai servizi igienici posto lungo il lato ovest. 

La soddisfazione dell'assessore Samonà: "Nessun passo indietro"

Il provvedimento di sequestro preventivo attesta il concreto pericolo che “la libera disponibilità di quanto sopra indicato possa aggravare o protrarre le conseguenze dei reati ipotizzati, in quanto vi è il rischio che l’uso delle res approfondisca ed aggravi la lesione dei beni giuridici protetti”, così scrive il gip del tribunale di Agrigento nella motivazione del decreto eseguito dai carabinieri del nucleo Tpc di Palermo. Iscritto nel registro degli indagati il legale rappresentante della società che gestisce il punto di ristoro, al quale vengono contestati i reati di abusivismo edilizioopere illeciteuso illecito e opere eseguite in assenza di autorizzazione o in difformità di essa.

La struttura si trova all’interno del Parco archeologico di Agrigento che, dal 1997, è inserito nella Lista dei patrimoni dell’umanità stilata dall’Unesco ed emerge tra i siti più visitati e più vasti del Mediterraneo. Un'area - corrispondente all'antica Akragas - che è caratterizzata dall’eccezionale stato di conservazione di importanti templi dorici ed ellenici. 

L’operazione è frutto del capillare e costante monitoraggio delle zone vincolate da parte dei carabinieri Tpc che, in sinergia con i comandi dell’Arma della linea speciale e territoriale, effettuano sistematici controlli al fine di salvaguardare aree del territorio di elevatissimo pregio che, proprio per il loro valore, sono oggetto di una costante aggressione per fini speculativi.

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