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Cronaca

Tutti pazzi per la Valle dei Templi: ma il marchio è registrato e molti lo ignorano

Dalle grandi compagnie di moda a catene di supermercati, nessuno rinuncia alla possibilità di inserire i templi dorici in pubblicità o prodotti: ma si rischia grosso

L'ultimo caso in ordine di tempo è quello di un marchio di moda difusissimo, che ha piazzato una foto rielaborata del tempio di Castore e Polluce al centro di una linea di magliette. Nella grafica nessun riferimento ad Agrigento a dire il vero, ma la costruzione è estremamente identificabile per chiunque la conosca. 

"Già lunedì scriveremo una pec diffidandoli", assicura il direttore del Parco Roberto Sciarratta. E questo in applicazione di un regolamento per l'utilizzo dell'immagine del patrimonio archeologico della Valle che è vigente dal 2016.

Il documento venne realizzato da una società di Torino in applicazione delle normative esistenti sul patrimonio culturale ed è utilizzata da allora dal Parco per difendere la Valle da ogni sfruttamento commerciale non autorizzato. Non autorizzato, va ribadito, perché ci sono ovviamente delle attività concordate in cui l'immagine dei templi è inserita in progetti condivisi.

I casi, in realtà, si sono moltiplicati negli anni: si va da una campagna di una nota catena di supermercati (che ha ritirato la pubblicità dopo la segnalazione del Parco) a marchi di amari, di telefonia e appunto abbigliamento.

L'accoppiata Valle-bellezza e ancora di più, Valle - sicilianità, è certamente un fatto positivo, ma quando subentra lo sfruttamento pubblicitario e commerciale è tutta un'altra storia. Per questo il Parco, dopo le diffide, è sempre pronto ad agire legalmente a tutela del proprio "marchio", anche se in genere le questioni pare si ricompongano già dopo il primo contatto "amichevole".

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