Vaccino anti Covid, Razza: "Limitazioni per chi sceglie di non farlo"
L'assessore regionale alla Salute: "Si può limitare l'accesso a luoghi come palestre, piscine, stadi oppure si può impedire di viaggiare, entrare in uffici, salire a bordo di mezzi pubblici a chi non dimostra di essere immune"
"Introdurre limitazioni di alcune attività per chi non è vaccinato. E' una mossa ragionevole e ha già avuto successo con i vaccini per i bambini. Si può limitare l'accesso a luoghi come palestre, piscine, stadi oppure si può impedire di viaggiare, entrare in uffici, salire a bordo di mezzi pubblici a chi non dimostra di essere immune". Lo dice - secondo quanto riporta l'Ansa - l'assessore alla salute della Regione siciliana Ruggero Razza oggi al 'Giornale di Sicilia' a proposito del dibattito avviato nel Paese sull'introduzione dell'obbligo di vaccinarsi per evitare il contagio da Covid-19. "Avevo fatto un decreto qualche tempo fa che imponeva la vaccinazione antinfluenzale e sono stato costretto a ritirarlo - aggiunge Razza - perché è stato considerato contrario all'ordinamento".
Per l'assessore, l'obbligo può essere introdotto solo da una norma costituzionale, un percorso lungo e non semplice. Mi auguro che non siano necessarie misure più stringenti". Il calendario in Sicilia prevede che la prima fase terminerà marzo e coinvolgerà medici, operatori sanitari, ospiti Rsa e cittadini da 80 anni in su. Il personale sanitario conta circa 140 mila persone, gli anziani over 80 in Sicilia sono 350 mila.
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In primavera scatterà la fase 2, perché dopo marzo toccherà agli over 70, alle categorie fragili e al personale degli uffici pubblici. Il mondo della scuola non ha un calendario ad hoc, quindi, docenti e bidelli verranno vaccinati in base all'età o ad altre caratteristiche: è probabile tra aprile e settembre, quando ci saranno le dosi per tutti.
"Entro settembre - si augura Razza - la maggioranza dei siciliani deve essere vaccinata. Partirà una grande campagna di comunicazione. Dobbiamo riuscire a far comprendere quanto è opportuno vaccinarsi puntando anche sull'aspetto emozionale del ritorno alla vita normale. Ma dobbiamo anche venire incontro a chi ha paura e in questo senso sono i medici che devono aiutarci dando l'esempio e rispondendo alle domande di chi ha perplessità".