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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Tutino al telefono a Crocetta: «La Borsellino va fatta fuori, come il padre»

A pronunciare la frase sarebbe stato Matteo Tutino, primario di Villa Sofia, finito nell'occhio del ciclone e arrestato lo scorso 29 giugno per truffa e peculato. Ciò che più sconcerta è che da parte del Governatore non ci sarebbe stata alcuna indignazione per quella frase pronunciata contro la figlia di Paolo Borsellino, il giudice ucciso dalla mafia il 19 luglio del 1992

«Lucia Borsellino va fatta fuori. Come suo padre». Parole che pesano come macigni. Soprattutto se a pronunciarle non è un boss di Cosa nostra, ma un medico. E soprattutto se all'altro capo della cornetta c'è il presidente della Regione Rosario Crocetta. La rivelazione su questa intercettazione shock è fatta dall'Espresso, in edicola domani.

A pronunciare la frase sarebbe stato Matteo Tutino, primario di Villa Sofia, finito nell'occhio del ciclone e arrestato lo scorso 29 giugno per truffa e peculato. Ciò che più sconcerta è che da parte del Governatore non ci sarebbe stata alcuna indignazione per quella frase pronunciata contro la figlia di Paolo Borsellino, il giudice ucciso dalla mafia il 19 luglio del 1992. 

«Ora capisco la reazione di Lucia e la colgo. Ma io quella frase al telefono pronunciata da Tutino non l'ho sentita». Queste le parole dette all'Ansa da Rosario Crocetta.

Crocetta e Matteo Tutino hanno condiviso molto. Il chirurgo estetico da anni è il suo medico personale. Un rapporto intenso, proseguito fino all’intervento della magistratura. Anche in quelle ore - si legge su l'Espresso - Tutino ha chiamato Crocetta sul cellulare per avvertire il più famoso dei suoi pazienti: «Mi stanno arrestando». Gli stralci di queste intercettazioni sono confermate dai magistrati e dagli investigatori che lavorano all’inchiesta: questa volta, dicono, «si va fino in fondo».

Il primo effetto è arrivato proprio con le dimissioni di Lucia Borsellino, per scelta etica e perché ha scoperto di essere bersaglio delle offese del medico personale del suo presidente. Il segnale arriverà forte e chiaro: Manfredi Borsellino ha già annunciato che lui e la sua famiglia non parteciperanno quest’anno alla commemorazione della strage di via D’Amelio. «Mio padre - ha detto nei giorni scorsi - mi ha educato al rifiuto delle passerelle».
 

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