"Cresta al Comune sui parcheggi? Ho tenuto i soldi per le spese impreviste"
Carmelo Vella, titolare della Lagana, imputato per associazione a delinquere e truffa: "Non ho pagato canone e percentuale per compensare"
“Non ho corrisposto il canone annuo al Comune e la percentuale sugli incassi perché dovevo compensare le maggiori spese che ho sostenuto rispetto alle previsioni del bando”. L’agrigentino Carmelo Vella, 59 anni, titolare di fatto della cooperativa “Lagana”, che gestiva i parcheggi della Valle dei Templi, giustifica così gli ammanchi contestati dalla Procura che lo ha mandato a processo, insieme ai figli Giuseppe e Sonia, 34 e 35 anni, e altri tre imputati con le accuse di associazione a delinquere e truffa aggravata e continuata ai danni di Comune e Parco.
La ditta che aveva in gestione, nel 2011 e nel 2012, l’appalto del parcheggi, – secondo l’ipotesi della Procura – violando le procedure previste dal bando e la convenzione stipulata fra il Comune e il Parco, avrebbe omesso di informatizzare la gestione del parcheggio utilizzando le park card e applicando prezzi maggiori. “Non ho informatizzato i parcheggi – ha detto Vella rispondendo al pubblico ministero Elenia Manno – perché c’erano dei problemi tecnici. Avevo tutto l’interesse a farlo perché avrei risparmiato almeno sette o otto dipendenti addetti alle casse”. Nella lista degli imputati anche Alfonso Zammuto, 69 anni, altro responsabile della Lagana e due funzionari del Parco: Roberto Sciarratta, 58 anni, e Maurizio Attanasio, 58 anni. A loro si contesta di avere consentito l’utilizzo di park card non registrate che, quindi, consentivano di sfuggire ai controlli.