Truffa nella vendita dei farmaci, processo riparte per la terza volta
Dopo due cambi di collegio riparte da capo il dibattimento con l'audizione dei testi del pm
È ripartito per la terza volta, davanti a un nuovo collegio, il processo sulla presunta truffa nella vendita dei farmaci che vede imputate dieci persone fra farmacisti, medici e rispettivi collaboratori.
Ieri mattina il presidente Antonio Genna (i giudici a latere sono Enzo Ricotta e Rosanna Croce) ha chiesto ai difensori - fra gli altri, gli avvocati Silvio Miceli, Salvatore Pennica e Giuseppe Scozzari - se c’era il consenso a utilizzare gli atti acquisiti fino ad allora e la risposta è stata negativa.
I testi, che erano stati convocati per l’evenienza, sono stati quindi nuovamente ascoltati. Si tratta, di fatto, della prima udienza a distanza di oltre due anni e mezzo dai rinvii a giudizio, disposti dal gup Francesco Provenzano il 12 novembre del 2015. Inizialmente il processo era stato assegnato alla prima sezione penale ma l’ex presidente Giuseppe Melisenda Giambertoni si è astenuto per un’incompatibilità.
Solo nelle scorse settimane, a istruttoria già abbondantemente in corso, il giudice Luisa Turco, che presiedeva il collegio, si è accorta di avere firmato un decreto che prorogava l’autorizzazione alle intercettazioni che la rendeva incompatibile a trattare il processo. Ieri, dopo il cambio di presidente, si è ripartiti da capo. Ma non del tutto perché il codice consente di acquisire i verbali delle audizioni precedenti e integrare con altre domande. Gli imputati, secondo l’accusa, avrebbero ideato un sistema di truffa che consisteva nello staccare le fustelle dai farmaci, per ottenere il rimborso dal Servizio sanitario nazionale, e poi rivenderli sottobanco.