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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Truffa nella vendita dei medicinali, luogotenente dei Nas: "Ecco cosa abbiamo scoperto"

Dieci gli imputati, l'inchiesta ruota attorno al farmacista Mario Terrana pedinato durante le indagini

“Abbiamo pedinato il farmacista Mario Terrana e abbiamo visto che usciva con dei sacchi neri pieni di medicinali per rivenderli sotto banco nelle due parafarmacie, questa operazione la facevano a volte anche i suoi collaboratori”. Il luogotenente del Nas, Michele Torchiano, rivela in aula i dettagli dell’indagine che hanno portato all’operazione su una presunta maxi truffa nella vendita dei farmaci che avrebbe avuto in Terrana, finito agli arresti domiciliari nell’aprile di tre anni fa, il personaggio chiave. Il processo è in corso davanti al collegio di giudici presieduto da Luisa Turco con a latere Enzo Ricotta e Rosanna Croce. Ieri mattina è stato citato il sottufficiale del Nas che ha riferito l’origine e gli sviluppi dell’inchiesta.

“Due farmacisti di Porto Empedocle – ha raccontato rispondendo al pm Carlo Cinque – denunciarono la circostanza che il loro collega Terrana avesse trasformato le sue due parafarmacie in farmacie a tutti gli effetti dove vendere farmaci sotto bando. Il problema, peraltro, è che nelle parafarmacie non si possono proprio vendere e lui invece, secondo quanto ci era stato denunciato, le vendeva persino senza la ricetta”. Le indagini danno subito le prime conferme a la Procura autorizza le intercettazioni che consentono di allargare il cerchio. Gli imputati, adesso, sono dieci. 

Nella lista anche anche Ninì Mirella Pace, 61 anni, moglie di Terrana; Cinzia Venturella, 32 anni di Ribera; Carmelinda Strazzeri, 34 anni di Mazzarino, farmaciste collaboratrici della farmacia di Terrana; Gino Montante, 68 anni di Agrigento e Andrea Savatteri, 64 anni di Porto Empedocle, medici di base, e Michele Alletto, 46 anni di Agrigento, dipendente della farmacia di Terrana. Nella lista degli imputati anche i medici Raffaele Sanzo, 54 anni, e Carmelo Amato, 64 anni, e il canicattinese Salvatore Cani, 50 anni, addetto a un deposito di medicinali. Le accuse ipotizzate, con ruoli e posizioni differenti, sono di associazione a delinquere finalizzata a truffa, falso, ricettazione ed esercizio abusivo della professione. 

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