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Cronaca San Giovanni Gemini

"Truffa milionaria ai danni dello Stato con aziende fantasma", prescrizione salva 19 imputati

La sentenza emessa dai giudici della prima sezione penale. La presunta organizzazione a delinquere avrebbe ottenuto contributi e finanziamenti grazie a falsa documentazione

Quattordici anni senza arrivare neppure alla sentenza di primo grado: tutte le accuse sono prescritte e ieri mattina i giudici della prima sezione penale di Agrigento hanno emesso, per i diciannove imputati, una sentenza di non doversi procedere “per avvenuta prescrizione dei reati” nei confronti di una presunta organizzazione a delinquere che avrebbe creato società fantasma con l’esclusivo scopo di truffare gli enti pubblici attraverso l’erogazione di finanziamenti.

Si tratta di: Vito Lo Scrudato, 77 anni, di San Giovanni Gemini; Giovanni Lupo, 73 anni, di San Giovanni Gemini; Domenico Consiglio, 36 anni, di San Giovanni Gemini; Antonino Lupo, 47 anni, di Palermo; Flavia Lupo, 42 anni, di San Giovanni Gemini; Marina Guanà, 44 anni, di Cammarata; Liborio Varsalona, 56 anni, di Cammarata; Stefano Virga, 42 anni, di Cammarata; Salvatore Centinaro, 53 anni, di San Giovanni; Carmelo Lo Scrudato, 47 anni, di San Giovanni; Giovanni Sammaritano, 59 anni, di Palermo; Francesco Giuffrè Battista, 60 anni, di Palermo; Giuseppe Marchese, 62 anni, di Palermo; Carmelo Camilleri, 38 anni, di San Giovanni; Salvatore Consiglio, 57 anni, di Cammarata; Giuseppe Lo Scrudato, 40 anni, di San Giovanni; Francesco Callivà, 36 anni, di Palazzo Adriano; Calogero Immordino, 48 anni, di Villalba; e Giuseppina Di Grigoli, 40 anni, di Cammarata. L’accusa, ipotizzata dal pubblico ministero Andrea Maggioni, è di associazione a delinquere e truffa.

Gli imputati, in particolare, avrebbero messo in piedi una serie di imprese (fra cui la Natura Sana, il Vecchio Canale e una serie di ditte individuali) che avrebbero beneficiato di finanziamenti e pubblici contributi attraverso la falsa rappresentazione di una serie di lavori inesistenti. Per raggiungere lo scopo, sostiene l’accusa, in molti casi avrebbero falsificato delle fatture. Gli importi della presunta truffa sarebbero stati molto elevati, anche di svariate centinaia di migliaia di euro. Se si sommano tutte le singole, presunte truffe, l’importo ipotizzato supera i due milioni di euro.

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