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Cronaca

Inchiesta "Stipendi Spezzati", il riesame conferma sequestro dei beni per ex moglie di Lupo

La donna, Maria Barba, è tra gli indagati dell'inchiesta che ipotizza un sistema di "pizzo" applicato sugli stipendi dei collaboratori della coop "Suami"

Il Tribunale del Riesame, presieduto da Wilma Mazzara, ha confermato il sequestro conservativo dei beni nei confronti di Maria Barba, ex moglie dell'imprenditore e già presidente del Consiglio comunale di Favara Salvatore Lupo, ucciso il giorno di Ferragosto a Favara lo scorso anno, e coinvolta insieme a lui e altri imputati nell'inchiesta "Stipendi spezzati".

L'indagine, che ha portato al rinvio a giudizio di Barba, Caterina Federico, Veronica Sutera Sardo, Rita Sanfilippo, ipotizza da parte della società "Suami" un sistema di "pizzo" applicato sulla busta paga dei dipendenti della cooperativa sociale che gestiva delle comunità per disabili psichici.

In sede di udienza preliminare otto degli ex dipendenti della coop, dopo essersi costituiti parte civile, a garanzia dell’obbligazioni civili di risarcimento del danno, quantificati in oltre 430mila euro, avevano chiesto attraverso il proprio difensore l'avvocato Angelo Farruggia, il sequestro di numerosi immobili di proprietà di Barba. Richiesta accolta dal gup Stefano Zammuto e che oggi ha "retto" dinnanzi il Riesame, che ha respinto il tentativo di impugnaione da parte dei legali dell’imputata, confermando il sequestro.

Il processo avrà ora inizio il 30 giugno 2022 innanzi al collegio della prima sezione penale presieduta da Alfonso Malato.

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