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Giovedì, 25 Aprile 2024
Trasporti

Treni vecchi e lenti, Legambiente: "In Sicilia solo un quarto delle corse effettuate in Lombardia"

Pubblicato il rapporto "Pendolaria 2023" che mette in luce un enorme divario tra Nord e Sud in relazione al trasporto su ferro. Nell'Isola alcune tratte sono chiuse anche da 10 anni

Le corse dei treni regionali in Sicilia? "Sono ogni giorno 506 contro le 2.173 della Lombardia, quando la popolazione in Lombardia è pari al doppio dei siciliani (rispettivamente 10 e 5 milioni) con un'estensione inferiore a quella dell'Isola". E' uno dei dati che emerge dal nuovo rapporto "Pendolaria 2023". "Nonostante dei timidi miglioramenti, in Italia la transizione ecologica dei trasporti è ancora troppo lenta", è la denuncia di Legambiente nel documento che fa il punto sul trasporto su ferro in Italia.

I dati raccolti: "Dal 2018 al 2022 le inaugurazioni di nuovi binari in città sono state inadeguate, parliamo di un ritmo di un chilometro e mezzo all'anno di nuove metropolitane. Nel 2018 sono stati inaugurati 0,6 chilometri, nel 2019 e 2020 neanche un tratto di nuove linee, nel 2021 1,7 chilometri, mentre nel 2022 il dato sale a 5,3 chilometri grazie all'apertura della prima tratta della M4 a Milano", si legge. "A pesare soprattutto sul trasporto su ferro, con pesanti ripercussioni sul Sud Italia, sono i continui ritardi infrastrutturali, i treni poco frequenti, le linee a binario unico, la lentezza nella riattivazione delle linee ferroviarie interrotte, chiuse e dismesse, e poi le risorse economiche inadeguate".

Dall'altra parte, il trasporto pendolare risente ancora degli effetti della pandemia: "Seppur cresciuto, il numero dei pendolari non raggiunge ancora i livelli del periodo pre-pandemico", spiega l'associazione. Tornando ai numeri, "anche sulle nuove tranvie il dato medio dell'ultimo quinquennio è da dimenticare, ossia 2,1 chilometri all'anno: 5,5 chilometri inaugurati nel 2018, 5 nel 2019, nessun chilometro aperto negli ultimi tre anni. Persistono le differenze nelle aree del Paese, e a pagarne lo scotto è soprattutto il Mezzogiorno, dove circolano meno treni, i convogli sono più vecchi, con un'età media di 18,5 anni, in calo rispetto ai 19,2 del 2020 ma molto più elevata degli 11,9 anni di quelli del Nord, e viaggiano su linee in larga parte a binario unico e non elettrificate".

Le corse dei treni regionali in Sicilia, ad esempio, "sono ogni giorno 506 contro le 2.173 della Lombardia, quando la popolazione in Lombardia è pari al doppio dei siciliani (rispettivamente 10 e 5 milioni) con un'estensione inferiore a quella dell'Isola. Emblematico è che tra Napoli e Bari non esistano, ancora oggi, treni diretti o che esistano situazioni come quella della linea Palermo-Trapani, via Milo (chiusa dal 2013 a causa di alcuni smottamenti di terreno), della Caltagirone-Gela (chiusa a causa del crollo del Ponte Carbone l'8 maggio 2011) e della tratta Corato-Andria in Puglia (ancora inattiva dopo 6 anni e mezzo dal tragico incidente del 12 luglio 2016 che causò 23 morti)".

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