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La tragedia / Sciacca

La morte del boss cacciato dal treno perché senza Green pass, il controllore rischia il processo

La tragica fine del capomafia Totò Di Gangi, fedelissimo di Totò Riina, trovato morto lungo i binari della ferrovia a Genova proprio un anno fa

Era stato trovato morto lungo i binari della ferrovia a Genova proprio un anno fa, in un giorno di fine novembre, travolto da un treno merci. E' la tragica fine fatta dal boss di Sciacca Totò Di Gangi, fedelissimo di Totò Riina, morto a 79 anni. Adesso il capotreno rischia il processo per la morte del capomafia, che era partito da Asti. Di Gangi, che era invalido, era stato fatto scendere a Genova perché senza green pass. Era poi stato trovato senza vita in una galleria.

Trovato cadavere sui binari di Genova, privilegiata l'ipotesi della disgrazia: era stato fatto scendere dal treno perché senza green pass

Il capotreno in servizio sull’Intercity Notte 35299 la sera del 27 novembre del 2021 - un uomo 61 anni - rischia di finire a processo, con l'accusa di abbandono di persona incapace. 

Di Gangi era stato condannato a 17 anni di reclusione per mafia ed era appena stato scarcerato dalla corte d'Appello in seguito a una perizia che ne attestava deficit cognitivi. Nato a Polizzi Generosa, era un ex dipendente bancario poi, era diventato costruttore edile. Gli investigatori sono al lavoro per tentare di ricostruire gli ultimi movimenti di Di Gangi, che aveva lasciato il carcere di Asti dove era detenuto e pare fosse sceso dal treno alla stazione di Genova Principe, per poi incamminarsi lungo la galleria ferrovia dove è stato investito. In tasca aveva un biglietto ferroviario con destinazione una città del Sud.

"Il controllore di Trenitalia - si legge su La Stampa - aveva fatto scendere a Genova un passeggero con regolare biglietto ma privo di Green pass, come prevedeva la legge in quel periodo. Non aveva avvisato la polizia ferroviaria, nonostante la persona non in regola con la documentazione anti Covid avesse quasi 80 anni e si muovesse con l’aiuto di due stampelle. Senza sottovalutare il fatto che era quasi l’una di notte. L’anziano, disorientato, invece di uscire dallo scalo camminò lungo il binario 20 della stazione Principe nella direzione sbagliata (verso Sampierdarena), finendo dentro la galleria dove poi fu ritrovato senza vita. Colpito, ha stabilito l’autopsia, da un treno merci".

Giallo sulla morte del boss di Sciacca Totò Di Gangi: trovato cadavere sui binari, era stato scarcerato

"Una morte che per qualche ora - si legge - era rimasta avvolta nel mistero perché il nome della vittima aveva fatto sobbalzare il magistrato di turno Manotti, e il dirigente della squadra mobile Stefano Signoretti: Salvatore (Totò) Di Gangi, 79 anni, storico capofamiglia di Sciacca, mandamento mafioso dell’agrigentino. Un boss che dava del tu a figure di primo piano della malavita organizzata siciliana come Totò Riina e Giovanni Brusca. Visto il personaggio la prima ipotesi degli inquirenti fu il delitto mafioso, dato che Di Gangi era appena uscito dal carcere di Asti e stava raggiungendo i parenti in Sicilia (per motivi di salute avrebbe dovuto scontare la pena ai domiciliari). Con l’aiuto della polfer ligure, diretta da Giuseppe Mariani, era stato possibile accertare che Di Gangi era uscito dal carcere di Asti nel tardo pomeriggio e a bordo di un taxi aveva raggiunto la stazione di Torino Lingotto. Spostamenti certificati dai filmati delle telecamere di videosorveglianza". Da lì l’Intercity Notte avrebbe dovuto portarlo a Roma Ostiense, dove sarebbe salito sulla coincidenza per scendere nella sua Siciia. Invece il capotreno lo ha poi fatto scendere anzitempo. Poi la tragedia e le indagini. Che rischiano di portare a processo il 61enne.

(fonte: PalermoToday)

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