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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Canicattì

Tentato omicidio per donna contesa, il pm: “Vittima ha ritrattato perché minacciata, ecco l’intercettazione”

Il magistrato della Procura chiede di non utilizzare le dichiarazioni rese in aula

“Giovanni è venuto qua per cercare di ragionare la cosa”. Dietro un’intercettazione, nei confronti di un familiare della vittima, che fa riferimento a uno zio dell’imputato, ci sarebbe, secondo il pm, la spiegazione della clamorosa ritrattazione del trentatrenne Vincenzo Curto che, all’udienza precedente, ha negato di essere stato ferito a colpi di pistola da Gianluca Scaccia, parlando di “colpi di proiettili” vaganti e dicendo di non avere ricordi successivi.

“Ha ritrattato perché è stato intimidito, la prova arriva dalle intercettazioni”, ha detto il pubblico ministero Paola Vetro chiedendo al tribunale di dichiarare inutilizzabile il verbale con la dichiarazione di Curto. Il collegio di giudici presieduto da Gianfranca Claudia Infantino deciderà alla prossima udienza, in programma il 16 settembre, nel corso della quale saranno sentiti tre testi della lista della difesa, affidata all’avvocato Angela Porcello.

L’agguato sarebbe avvenuto il 26 giugno del 2017 nella zona di Borgalino, nei pressi della casa di campagna del pastore trentaseienne, oggi imputato. Scaccia avrebbe fatto fuoco, sostiene l'accusa, per gelosia e, in particolare, per vendicare la circostanza che Curto, ex marito della sua nuova compagna, voleva riallacciare una relazione con la donna. 

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