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Cronaca

Nascondeva un micro cellulare in cella: detenuto scoperto dalla Penitenziaria

Gli agenti hanno trovato il dispositivo nel reparto “alta sicurezza” del carcere di contrada Petrusa. L'uomo, già condannato per mafia, rischia una nuova pena

Un micro telefono cellulare è stato scoperto dalla polizia penitenziaria di Agrigento in una cella del reparto “alta sicurezza” della casa circondariale “Pasquale Di Lorenzo”. Il telefonino, completo di sim card e di carica batterie, era stato abilmente occultato da un detenuto, condannato per mafia. 

La scoperta è stata fatta durante una minuziosa perquisizione della cella. Le indagini degli agenti del corpo di polizia penitenziaria, adesso sono mirate a ricostruire i contatti telefonici del detenuto e su come sia stato possibile portare il cellulare all’interno del carcere. Il detenuto rischia adesso una pena da 1 a 4 anni. 

Ventenne tenta suicidio in cella, salvato dalla polizia Penitenziaria
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Chi introduce o detiene telefoni cellulari o dispositivi mobili di comunicazione all’interno di un istituto penitenziario, fino a poco tempo fa, era soggetto solo ad un illecito disciplinare che veniva sanzionato all’interno dell’istituto. Dallo scorso 21 ottobre, invece, è diventato un vero e proprio reato previsto dal nuovo articolo 391-ter del codice penale. Le nuove norme prevedono, inoltre, un inasprimento della pena per i detenuti sottoposti al regime carcerario del  41-bis con condanne variabili da 2 a 6 anni.

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