Il teatro della Posta Vecchia rischia di non riaprire, avviata una gara di solidarietà per "salvarlo"
La struttura gestita da Giovanni Moscato ha subito un duro colpo dalla pandemia: lo stop forzato potrebbe rivelarsi fatale in assenza di aiuti economici. Mobilitazione da parte del mondo dello spettacolo e della cultura locale
Il teatro della Posta Vecchia di Agrigento, a causa dello stop imposto dalla pandemia, è in serie difficoltà e rischia di non riaprire.
Per questo - si legge oggi sul Giornale di Sicilia - è stata attivata una gara di solidarietà per raccogliere fondi e “salvare” questo storico teatro diretto da Giovanni Moscato.
Ed è proprio lui, il direttore artistico che per decenni ha portato avanti l’attività del “Posta Vecchia” ad avere avviato la raccolta sfruttando la forza dei social. Per dare un contributo basta avvalersi della piattaforma online "Gofundme".
“È un piccolo tesoro - dice Moscato - un patrimonio artico e culturale che si trova nel cuore della città e che è stato penalizzato fortemente dalla pandemia. Dovendo affrontare spese per il ripristino della struttura, in previsione della ripartenza dopo un prolungato periodo di fermo, chiedo un contributo che ci permetta di sostenere le ingenti spese a cui siamo esposti per la ripresa della nostra attività. Ringrazio anticipatamente tutti coloro che ci vorranno aiutare con un contributo economico”.
Tra i primi a sostenere la causa del teatro della Posta Vecchia è stato l’attore e regista agrigentino Gaetano Aronica in rappresentanza del teatro Pirandello: “Siamo a fianco di Giovanni Moscato - ha scritto Aronica - per un teatro libero e attivo. La città non può perdere un bene così prezioso”.
Anche Beniamino Biondi è a fianco di Moscato: “Con la riapertura dei teatri a capienza piena - dice - Agrigento ha la possibilità di ritrovare i suoi spazi culturali tessendo nuove relazioni con il pubblico. Un rito sociale fa-vorito dal teatro Pirandello e del teatro della Posta vecchia. Soprattutto gli spazi più piccoli hanno sofferto una crisi che non è stata compensata da aiuti pubblici, per cui è compito di chi produce cultura e di chi ne fruisce fare uno sforzo a sostegno delle realtà che non possono correre il rischio di scomparire dal nostro orizzonte civile. Giovanni Moscato, con la tenacia e il coraggio delle sue idee, intende cogliere la sfida di una nuova stagione teatrale, garantendo uno spazio di espressione libera e di pedagogia culturale che ognuno di noi ha il dovere di di- fendere”.