Imposta di soggiorno, è caccia ai "furbetti": via a controlli nelle strutture turistiche
Ad annunciare un'attività di verifica è l'assessore alle Attività produttive Francesco Picarella
Con l'attività turistica ancora al palo a causa della pandemia, il Comune di Agrigento si mette all'opera per fronteggiare in prospettiva l'abusivismo e la conseguente elusione dell'imposta di soggiorno.
"L’approssimarsi della stagione estiva, rappresenta il momento adatto a constatare le specifiche criticità del settore - spiega l'assessore alle Attività produttive Francesco Picarella -. Nell’ottica di un’adeguata azione di prevenzione ed analisi, mirata a limitare il fenomeno dell’abusivismo abbiamo avviato un'attività di accertamento documentale delle autorizzazioni e concessioni, anche analizzando la presenza di strutture presenti nei principali motori di ricerca e prenotazione. La concorrenza è quella condizione nella quale più imprese competono sullo stesso mercato, inteso come l’incontro ideale tra domanda e offerta, producendo gli stessi beni o servizi, per tale motivo abbiamo avviato una attività di controllo degli iter autorizzativi per analizzare e successivamente invitare gli operatori al rispetto della legge, al fine di tutelare le strutture che rispettano le regole ed a garanzia e sicurezza dei turisti".
In realtà nulla di nuovo sotto il sole, stante che già da tempo si era rilevata la difformità tra i numeri delle strutture presenti appunto sui portali di prenotazione e quelle che invece sono regolarmente iscritte nei registri pubblici e, soprattutto, pagano l'imposta di soggiorno.
Che poi possa essere un'ipotesi stoppare il pagamento dell'imposta stante la situazione devastante del comparto.