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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Tangenti all'Ufficio tecnico comunale, parte appello per otto imputati

Cambia un giudice ma le parti danno il consenso a usare gli atti, il 18 dicembre la requisitoria

Cambia uno dei giudici della Corte di appello ma le parti danno il consenso a proseguire utilizzando gli atti che sono stati già acquisiti: il processo scaturito dall’inchiesta “Self service”, che avrebbe sgominato un giro di tangenti all’Ufficio tecnico comunale di Agrigento, dopo alcuni passaggi a vuoto, entra nel vivo e il 18 dicembre dovrebbe tenersi la requisitoria del sostituto procuratore generale Domenico Gozzo.

Il pg ha chiesto un termine per esaminare, le altre parti si sono associate e la Corte lo ha concesso. Si torna in aula, quindi, il 18 dicembre per la requisitoria dell’accusa e le conclusioni delle parti civili. Otto gli imputati, tutti condannati in primo grado la cui posizione sarà ridiscussa. A quattro anni di reclusione era stato condannato l'architetto Luigi Zicari, 64 anni, funzionario dell'ufficio; 2 anni per l'ex dirigente dell'Ufficio tecnico, Sebastiano Di Francesco (ritenuto responsabile di abuso di ufficio ma non di corruzione), e per altri 3 imputati: Pietro Vullo, 47 anni, Roberto Gallo Afflitto, 47 anni, soci di fatto dello stesso studio, e l'imprenditore Gerlando Tuttolomondo, 79 anni.

I giudici hanno condannato anche due vigili urbani - Rosario Troisi, 59 anni, e Calogero Albanese di 57 anni, nel 2010 nella squadra antiabusivismo della polizia municipale - e il veterinario Massimo Lorgio di 48 anni, per una vicenda parallela all'ipotizzato giro di tangenti e relativa ad un falso verbale di controllo eseguito in un cantiere. Troisi è stato condannato ad un anno e 4 mesi, Albanese ad un anno e due mesi e Lorgio a 7 mesi di reclusione. 

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