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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Tangenti per non denunciare furti di corrente, imprenditore: "Volevano 1000 euro"

Il titolare di una sala giochi e scommesse racconta la presunta richiesta indebita dei due ispettori dell'Enel imputati: "Mi dissero che c'erano tracce di manomissione e avrebbero dovuto chiamare i carabinieri se non avessi pagato, gli proposi 100 euro e andarono via irritati"

"Vennero a fare un controllo dei contatori e mi dissero che risultava una manomissione e avrebbero richiesto l'intervento dei carabinieri. Mi fu prospettata pure una via di uscita, ovvero dargli 500 euro o 1.000 ciascuno. Mi misi le mani in tasca e tirai fuori 100 euro dicendo che potevo dargli questi, si infastidirono e andarono via. L'indomani andai a denunciarli e non venne più nessuno".

L'imprenditore Gregorio Bonsignore, titolare di una sala giochi e scommesse, accusa in aula Giovanni Trupiano, 64 anni di Agrigento, e Domenico La Porta, 67 anni di Naro, ispettori dell'Enel, principali imputati del processo su un presunto giro di furti di corrente elettrica e tangenti scoperti nell'ambito dell'inchiesta “Alta tensione”.

I due verificatori, per questa vicenda, che risale al primo ottobre del 2014, rispondono di tentativo di "induzione indebita a dare o promettere utilità". Bonsignore, rispondendo al pubblico ministero Chiara Bisso, ha ricostruito le presunte richieste indebite. "Mi parlarono di una manomissione ma io non ne sapevo nulla".

Gli imputati, davanti ai giudici della prima sezione penale presieduta da Alfonso Malato, sono venti. Luigia Vinci, 59 anni, di Canicattì, avrebbe invece fatto da intermediaria e procacciatrice di nuovi clienti per i due verificatori. Nella lista degli imputati, ai quali si contestano anche il furto, la truffa e la corruzione, ci sono commercianti, esercenti e professionisti. Nella lista, oltre a Trupiano, La Porta e Vinci, ci sono: Gioachino Cuscio, di Canicattì (titolare Bar del Sole); Giuseppe Modica, di Agrigento; Simone Modica, di Agrigento, entrambi amministratori della ditta Alessi, titolari della Trattoria dei templi; Giuseppe Contino, di Agrigento, cogestore del locale “Robe di kappa” ad Agrigento; Maria Santa Rallo, di Canicattì, titolare ditta Corallo srl e residente ad Agrigento; Salvatore Domenico Siracusa, di Canicattì; Tommaso Cortelli, di Agrigento; Massimo Cortelli, di Agrigento; Vincenzo Cortelli, di Porto Empedocle, titolari della pescheria Primavera srl; Calogero Schembri, titolare di un caseificio a Montallegro; Anna Maria Farruggio, di Naro; Pietro Failla, di Canicattì, presunto intermediario per un accordo corruttivo; Diego Favata, di Canicattì; Angelo Gioacchino Sanfilippo, di Canicattì; Giuseppe Antonio La Mendola, di Grotte; Vincenzo Palumbo, di Grotte e Calogero Ciulla, di Santa Elisabetta.

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