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La versione dell'indagato

Tangenti in cambio di autorizzazioni, Vella si difende: "Fatti estranei alla mia cultura, chiarirò tutto"

L'imprenditore, titolare di una delle più grosse aziende del meridione che operano nel settore dei rifiuti, destinatario di una misura cautelare. "Non vedo l'ora di essere interrogato"

"Leggere queste cose mi fa male perchè sono del tutto estraneo alle accuse, questi comportamenti non mi appartengono e non fanno parte della mia cultura. Per me parla la mia storia, ho sempre combattuto l'illegalità e denunciato il malaffare".

L'imprenditore agrigentino Sergio Vella, indagato dalla procura di Palermo per alcune ipotesi di corruzione per avere pagato delle tangenti a un funzionario regionale in cambio di autorizzazioni ambientali per le sue attività, respinge le accuse e si dice "pronto a chiarire ogni addebito, perchè le cose non stanno affatto così".

Vella annuncia che risponderà alle domande del giudice e il suo legale Nicola Grillo impugnerà l'ordinanza al tribunale del riesame. "Siamo in presenza di una bufala, non ho corrotto nessuno e non sono stato favorito da nessuno".

L'imprenditore, titolare di una delle principati imprese del meridione in materia di trattamento e smaltimento dei rifiuti, smentisce l'ipotesi accusatoria dei pm palermitani e aggiunge: "Non c'è stato nessun favoritismo nei miei confronti, basti pensare che chi avrebbe dovuto agevolarmi ha fatto scadere tutte le autorizzazioni e siamo stati costretti a presentare un nuovo progetto perdendo ben tre anni. Stiamo parlando davvero del nulla ma tutto questo lo chiarirò quanto prima nelle sedi competenti".

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