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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca

Cosa fare se si è entrati in contatto con una persona positiva al coronavirus

Quando è obbligatorio fare il tampone e quando si viene messi in quarantena? Una circolare ministeriale fa chiarezza: ecco tutti i dettagli

Le regole sono cambiate nei mesi, ma le ultime indicazioni a cui fare riferimento sono contenute in una circolare ministeriale del 12 ottobre che spiega cosa fare se si è entrati in contatto con un soggetto positivo al coronavirus e quando è obbligatorio fare il tampone e porsi in isolamento o in quarantena.

Sulla base delle attuali conoscenze, la trasmissione del virus avviene principalmente da persone sintomatiche ma può verificarsi anche poco prima dell’insorgenza della sintomatologia, quando sono in prossimità di altre persone per periodi di tempo prolungati. Le persone che non manifestano mai sintomi possono trasmettere il virus anche se non è ancora chiaro in che misura tale eventualità si verifichi.

Definizione di contratto stretto

Ma cosa fare dunque quando si manifesta un caso di coronavirus tra i nostri contatti? Una definizione molto importante è quella del contatto stretto ovvero una esposizione ad alto rischio:

  • una persona che vive nella stessa casa di un caso COVID-19
  • una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso COVID-19 (per esempio la stretta di mano)
  • una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso COVID19 (ad esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta usati)
  • una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso COVID-19, a distanza minore di 2 metri e di almeno 15 minuti
  • una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d'attesa dell'ospedale) con un caso COVID-19 senza mascherina;
  • una persona che ha viaggiato seduta in treno, aereo o qualsiasi altro mezzo di trasporto entro due posti in qualsiasi direzione rispetto a un caso COVID.

Tutti gli altri casi sono invece definiti contatti casuali e ritenuti a basso rischio e pertando viene disposta una sorveglianza passiva con un auto-monitoraggio dei sintomi senza necessità di quarantena.

Quando si finisce in quarantena

Le persone venute a contatto diretto con una persona risultata positiva al coronavirus, se non hanno sintomi, posso percorrere due strade:

  • rispettare un periodo di quarantena di 14 giorni dal contatto, finiti i quali possono uscire senza fare il tampone;
  • stare a casa 10 giorni e poi eseguire un test antigenico o molecolare il decimo giorno. Se negativo si può uscire.

Se invece si è entrati a contatto con un positivo e si diventa sintomatici il tampone è obbligatorio.

Quando invece si risulta positivi al tampone per la ricerca dell'infezione da Sars-CoV-2 ci sono due diverse procedure, se si sviluppano i sintomi della Covid-19 oppure se si resta asintomatici. 

  • Gli asintomatici devono rimanere in isolamento domiciliare obbligatorio almeno 10 giorni dal test, poi eseguire un tampone molecolare. Se negativo, escono dall'isolamento.
  • Chi è positivo con sintomi deve stare 10 giorni in isolamento e poi eseguire un test molecolare, ma solo se sono passati almeno 3 giorni, da calcolare nei 10 previsti, senza sintomi. Sono esclusi dai sintomi la perdita di gusto e olfatto, che possono durare nel tempo.

E se si continua a risultare positivi dopo due settimane, ma asintomatici? L'isolamento finisce comunque dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi.

In ogni caso la prima cosa da fare è chiamare il proprio medico di base che allerterà l'ufficiale sanitario e darà tutte le indicazioni in merito.

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