rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024

Stragi familiari e casi di giustizia arbitraria, il 2022 segna il primato di inspiegabili omicidi

Il ricorso alle armi ha, più volte gettato, nello sconforto diverse comunità e fatto emergere il dilagante disagio sociale

L'anno dei delitti. Così sarà ricordato, nell’Agrigentino, il 2022. 

Era la mattina del 26 gennaio quando, nelle campagne di Licata, Angelo Tardino, 48 anni si recò nell'abitazione del fratello Diego per ucciderlo. L'uomo freddò anche la cognata, Alexandra Ballacchino di 40 anni e i suoi nipoti, Alessia e Vincenzo di 15 e 11 anni. Subito dopo aver sterminato la famiglia del fratello, il 48enne si sparò un colpo di pistola in testa, suicidandosi. Una strage familiare che commosse l’intera provincia che non era abituata ad episodi simili. Un territorio, quello Agrigentino, dove si ammazzava spesso per contrasti legati alla criminalità organizzata, ma che in questo anno, ha fatto emergere un disagio sociale non indifferente.

Sei giorni dopo, era il primo di febbraio, in piazza Progresso a Raffadali, si è consumato un altro dramma familiare. Gaetano Rampello, poliziotto di 57 anni, da distanza ravvicinata, spara uccidendolo ben 15 colpi di pistola contro il figlio Gabriele di 24 anni. Dopo Raffadali è stata Favara a piangere un'altra vittima innocente. Era il 29 novembre scorso, quando Adriano Vetro, un bidello di 47 anni, decise si uccidere il cardiologo Gaetano Alaimo perchè si era rifiutato di rilasciargli una certificazione sanitaria che gli avrebbe permesso di rinnovare la patente di guida. L'assassinio dello stimato medico avvenuto nella sua clinica e davanti agli occhi dei pazienti e dei suoi collaboratori, sconvolse l'opinione pubblica portando anche le stesse autorità ad accendere i riflettori sul dilagante disagio sociale.

Prima, il 31 ottobre, anche se di tutt'altra natura, c'era stato, fra Licata e Campobello, l'omicidio del bracciante agricolo sessantacinquenne di Palma di Montechiaro Angelo Castronovo

Il 13 dicembre, in un appartamento d'edilizia popolare di viale Livatino a Racalmuto, vennero ritrovati i corpi dei coniugi Giuseppe Sedita e Rosa Sardo. Poche ore dopo, gli inquirenti diedero un nome all'autore del folle gesto, il figlio Salvatore con problemi psichiatrici e di droga, aveva massacrato a colpi di mannaia i genitori. Due settimane dopo la strage familiare di Racalmuto, un altro delitto scuote le coscienze. E' quello dell'operaio di Cattolica Eraclea, Carmelo Contarini. Anche qui, non c'entra la mafia, l'assassino, il pensionato Giovanni Ferrara ha bussato alla sua porta e quando il muratore si è affacciato, gli ha inferto una coltellata diretta al cuore. Ai carabinieri che lo hanno subito arrestato, non ha fornito un movente del delitto, ma anche qui, così come a Licata, Raffadali, Favara e Racalmuto, emerge chiaramente quanto preoccupante stia diventando il ricorso alla giustizia arbitraria e quanto disagio sociale ed instabilità c'è in giro. 

Complessivamente, al 10 dicembre scorso, risultavano esserci stati - il dato è della Questura - 

Video popolari

Stragi familiari e casi di giustizia arbitraria, il 2022 segna il primato di inspiegabili omicidi

AgrigentoNotizie è in caricamento