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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Strage di migranti in Calabria, le associazioni antirazziste: "Sono esseri umani, chiedono di vivere"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AgrigentoNotizie

Le Associazioni Antirazziste di Agrigento sono scioccate ed indignate per l’ennesimo naufragio avvenuto all’alba di domenica 26 febbraio sulle coste di Cutro, in Calabria. Uomini, donne, bambini che scappano per avere una vita migliore e trovano invece la morte sulle nostre coste. Sino ad ora sono 64 i morti accertati di cui 15 bambini e 21 donne ma il numero potrebbe aumentare sino a superare quota 100, aggiungendosi così alle decine di migliaia di morti nel Mare Mediterraneo diventato ormai una unica grande tomba a cielo aperto.
Rimangono gravi e inquietanti interrogativi su questo naufragio:che cosa è successo dopo l’avvistamento e la segnalazione dell’imbarcazione da parte dell’aereo di Frontex  alle 22.30 della sera precedente il naufragio?
Da quanto tempo si era a conoscenza della presenza nelle acque di questo barcone e non si è intervenuti?
Noi alziamo il nostro grido di protesta davanti a questi orrori che continuano ad avvenire nel Mar Mediterraneo. Come Associazioni Antirazziste di Agrigentovogliamo ribadire che sono i muri che creano i trafficanti e non il contrario come continua ad affermare il Ministro degli Interni Piantedosi.
Davanti a questo scenario troviamo assurdo che il governo Meloni continui ad applicare politiche persecutorie contro le navi salvavita delle ONG. Un lavoro che dovrebbe essere compito dello Stato e che lo stesso si rifiuta di fare; ne è un esempio il Decreto Flussi, che sarebbe meglio chiamare “Decreto naufragi”.
Abbiamo forse tutti e tutte perso quello che ci rende umani cioè il sentire compassione per chi soffre? “Anche se voi vi credete assolti siete lo stesso coinvolti” (De Andrè).
Sentendo la sofferenza degli altri esseri umani e degli oppressi, ci sentiamo in diritto di parlare dei fratelli e sorelle migranti, frutto amaro di questo sistema economico-finanziario militarizzato.
Sono esseri umani, chiedono di vivere!

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