rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Lampedusa e Linosa

Stazione spaziale cinese in arrivo sulla Terra, rischio detriti per Lampedusa

Lo hanno confermato l'agenzia spaziale Italia e il dipartimento della Protezione civile nazionale: potrebbe essere lambita l'area orientale della più grande isola delle Pelagie

Rischio detriti - derivanti dalla stazione spaziale cinese "Tiangong-1" - per Lampedusa. Lo hanno confermato, ai microfoni di Rai News 24, l'agenzia spaziale Italia e il dipartimento della Protezione civile nazionale.

"L'orario nominale di caduta è alle 2,44. C'è una incertezza di due ore e trenta. Se non dovesse cadere all'ora nominale, - ha spiegato a Rai News 24 Luigi D'Angelo del dipartimento della Protezione civile nazionale - potrebbe ripassare sull'Italia e percorrerebbe l'orbita a Sud, sul Mediterraneo, alle 4,25-4,50. Se non dovesse cadere prima, la stazione spaziale potrebbe dunque tornare sull'Italia, ma non significa che cadrà sull'Italia ma che ripercorrerebbe una orbita che interesserà anche l'Italia. Per questo non abbiamo escluso ancora il rischio per l'Italia, seppur bassissimo e su una fascia che verrebbe a lambire l'area orientale di Lampedusa".

"L'orbita lambisce, con la sua impronta, l'isola di Lampedusa. L'orbita non significa che cadrà proprio in quella zona - ha spiegato a Rai News 24 Roberto Battiston dell'agenzia spaziale Italia - perché l'orbita copre l'intero pianeta e quindi la probabilità di toccare Lampedusa è molto, molto limitata. E' molto probabile che accada quello che succede sempre in questi casi ossia che gran parte dei detriti finisca nell'oceano Pacifico semplicemente perché è la più grande zona disponibile per questo tipo di rientri, la gran parte della superficie terrestre è ricoperta dalle acque".

La scheda della stazione spaziale cinese

Si chiama "Palazzo Celeste", un nome che nasce dalla traduzione dal mandarino della parola Tiangong, ed è la prima stazione spaziale cinese lanciata dal centro di Jiuquan il 30 settembre 2011 che sta rientrando nell’atmosfera. Il ritorno sarebbe dovuto avvenire nell’Oceano Pacifico, ma nel marzo 2016 è iniziata una lenta e progressiva discesa della stazione in modo incontrollato. Il ritorno sulla Terra della Tiangong 1 è comunque monitorato da diversi sensori di osservazione nel suo percorso orbitale che registrano la posizione ed il tasso di decadimento. A causa della complessità dell'interazione fra la stazione spaziale e l'atmosfera terrestre, solo nelle ultimissime fasi del rientro si potranno definire meglio la data e le parti del globo terrestre coinvolte.

Tiangong 1 è stata pensata come laboratorio e stazione sperimentale per l'attracco di varie navette Shenzhou, che effettivamente l'hanno visitata tre volte, due delle quali in missioni "abitate dagli astronauti". La massa complessiva al lancio di 8500 chili, incluso il propellente, si è progressivamente ridotta in quanto la vita operativa pianificata inizialmente in due anni è stata ampiamente superata e una gran quantità di carburante è stato consumato per sostenere l'orbita e le condizioni di abitabilità all'interno del modulo. Si stima che la parte di propellente residuo che avrebbe permesso il previsto rientro controllato nell'Oceano Pacifico sia ancora a bordo.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Stazione spaziale cinese in arrivo sulla Terra, rischio detriti per Lampedusa

AgrigentoNotizie è in caricamento