Sciacca, addetti a mensa e cucina dell'ospedale in stato di agitazione
I lavoratori dipendenti della ditta "La Cucina", impiegati nei servizi di ristorazione dell’Ospedale civile di Sciacca, continuano a protestare per ottenere il regolare pagamento dello stipendio: ad oggi non hanno ancora ricevuto le retribuzioni di luglio, la quattordicesima del 2015, e gli stipendi di agosto e settembre
I lavoratori dipendenti della ditta "La Cucina", impiegati nei servizi di ristorazione dell’Ospedale civile di Sciacca, continuano a protestare per ottenere il regolare pagamento dello stipendio: ad oggi non hanno ancora ricevuto le retribuzioni di luglio, la quattordicesima del 2015, e gli stipendi di agosto e settembre.
«Insieme ai lavoratori lo scorso anno abbiamo chiesto l’intervento dell’ispettorato del lavoro di Agrigento, fatto diverse comunicazioni alle autorità competenti, ma il problema continua a persistere. Sembra proprio di trovarsi davanti ad un muro di gomma che nessuno riesce a valicare - ha detto Franco Castronovo, segretario generale di Filcams Cgil -. I lavoratori non avendo ricevuto adeguate risposte atte alla risoluzione del gravoso problema, dal canto loro si sentono sempre più demoralizzati, hanno addirittura paura, a rivendicare il più elementare diritto sancito dalla legge e dalla costituzione (cioè il regolare pagamento dello stipendio).
Molti hanno un contratto part – time di poche ore giornaliere e percepiscono, (quando c’è l’eclissi di luna ) uno stipendio di circa 400 euro mensili. Va ricordato che da circa un anno i lavoratori, a seguito di cessione di azienda, dalla ditta "Magapè Srl", devono ancora ricevere il pagamento del Tfr e delle spettanze di fine rapporto.
Come dire, cambiano le ditte ma la musica è sempre la stessa. O meglio, i disagi sono sempre gli stessi e di male si va in peggio, le bollette continuano ad aumentare ed i lavoratori continuano ad essere sempre più morosi per il pagamento di servizi essenziali quali acqua, energia elettrica e gas.
Pertanto, - conclude il sindacalista - alla luce di quanto sopra esposto, questo sindacato insieme ai lavoratori, proclamano lo stato di agitazione della categoria e chiedono al prefetto di Agrigento un autorevole intervento atto a fare chiarezza e porre fine ad una condizione che di giorno in giorno diventa sempre più insostenibile».