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Tribunale

Calci e pugni alla vicina, pedinamenti e minacce di morte: due donne rinviate a giudizio

Il gup ha deciso il processo per le accuse di stalking e lesioni aggravate. "Butt... ti ammazziamo e ti diamo fuoco"

Calci, pugni, pedinamenti, insulti e minacce di morte: una vera e propria persecuzione, da parte di due donne, che sarebbe andata avanti per sei mesi. Fino a quando la presunta vittima non si rivolse ai carabinieri raccontando tutto, allegando i referti del pronto soccorso e facendo scattare le indagini. La presunta aggressione sarebbe avvenuta anche in presenza del figlio della donna. 

Il giudice per l'udienza preliminare del tribunale di Agrigento, Giuseppe Miceli, ha deciso il rinvio a giudizio di due donne di origini romene, da tempo residenti ad Agrigento. Si tratta di Mihaela Lucan, 32 anni e Romina Monalisa Lepadatu, 35 anni. Sono accusate di stalking e lesioni personali aggravate. 

I fatti al centro della vicenda risalgono al periodo compreso fra l'ottobre del 2020 e il febbraio successivo. Vittima delle persecuzioni, per ragioni non del tutto messe a fuoco, una connazionale trentacinquenne vicina di casa delle due imputate. La donna sarebbe stata presa di mira, ripetutamente minacciata, insultata ("tr.. putt...) e pedinata con l'auto. 

In una circostanza - da lì scaturisce l'imputazione di lesioni personali aggravate - sarebbe stata aggredita dalle due imputate con calci e pugni al volto. Dopo questo episodio, avvenuto il 24 febbraio dell'anno scorso, la donna andò a farsi medicare al pronto soccorso e si fece refertare.

La vittima si è costituita parte civile con l'assistenza dell'avvocato Gianfranco Pilato. L'inizio del dibattimento a carico delle due romene, che hanno nominato come difensori gli avvocati Paolo Ingrao e Paolo Inglima Modica, è in programma il 26 gennaio davanti al giudice monocratico Fulvia Veneziano. 

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