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Cronaca Canicattì

Spaccio di droga, la maxi inchiesta "Brothers": processo agli sgoccioli per 20 imputati

Il pm rinuncia a sentire l'ultimo testimone, un collaborante che aveva descritto uno spaccato del mercato degli stupefacenti di cui, però, non c'è traccia

Il pubblico ministero rinuncia a sentire un trentaquattrenne di Racalmuto che, dopo essere stato arrestato, nel 2012, con l'accusa di spaccio di droga, decise di collaborare con gli inquirenti dando uno spaccato del mercato degli stupefacenti della zona.

Il giudice Manfredi Coffari aveva dato il via libera ma di Gaetano Puma - che ha patteggiato un anno e otto mesi dopo essere stato fermato insieme a un amico in auto e avere cercato di gettare un involucro con 50 grammi di hashish - non c'è traccia perché non risiede più in Italia. Dopo due tentativi andati a vuoto, il pubblico ministero Manuela Sajeva rinuncia a sentirlo e il processo, quindi, si concluderà senza questo ulteriore mezzo di prova che avrebbe potuto essere determinante almeno per alcune posizioni. 
 

Il processo è quello scaturito dall'inchiesta denominata “Brothers”, che ha sgominato un vasto traffico di droga a Canicattì ma anche in altri centri limitrofi. Sul banco degli imputati siedono in venti: Diego Cutaia, 37 anni, di Canicattì; Salvatore Napoli, 35 anni, di Canicattì; Filippo Cutaia, 31 anni, di Canicattì; Angelo Ripellino, 34 anni, di Licata; Gioachino Amato, 40 anni, di Canicattì; Giuseppe Li Calzi, 72 anni, di Canicattì; Salvatore Taibbi, 42 anni, di Canicattì; Nicolò Lentini, 30 anni, di Canicattì; Renato Marchese, 43 anni, di San Cataldo; Gioacchino Stassi, 51 anni, di Palermo; Luca Giordano, 31 anni, di Canicattì; Giuseppe Cutaia, 29 anni, di Canicattì; Mirko Messina, 30 anni, di Caltanissetta; Giuseppe Spampinato, 38 anni, di Canicattì; Gioachino Cigna, 28 anni, di Canicattì; Danilo Tropia, 29 anni, di Canicattì; Gioachino Montesanto, 38 anni, di Canicattì; Giuseppe Cuscio, 46 anni, di Canicattì; Antonio Giardina, 50 anni, di Canicattì; e Vincenzo Amato, 67 anni, di Canicattì.

L’indagine ha riguardato il periodo compreso fra l’aprile del 2012 e il maggio dell’anno successivo. Sono trentotto gli episodi di cessione di droga contestati. Il gruppo avrebbe smerciato stupefacenti di ogni tipo: eroina, cocaina, hashish, marijuana e persino metadone. L’inchiesta è stata soprannominata “Brothers” (fratelli) per sottolineare la particolare armonia che caratterizzava la rete di presunti spacciatori. L'istruttoria, di fatto, è conclusa.

Il primo febbraio il giudice Manfredi Coffari darà la parola al pm e alla difesa (fanno parte del collegio, fra gli altri, gli avvocati Calogero Lo Giudice, Giovanni Salvaggio, Giuseppe Barba, Tatiana Pletto, Paolo Ingrao e Viviana Termini) per le eventuali richieste di prove suppletive e, subito dopo, ci potrebbe essere la requisitoria.

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