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Sabato, 20 Aprile 2024
L'operazione

"Hanno incassato fino 42 mila euro": le accuse agli indagati dell'operazione "Hybris"

I traffici hanno riguardato - stando all'accusa formalizzata dalla Squadra Mobile e dalla Dda - cocaina e hashish

Non modiche quantità, ritenute per uso personale. Ma quantitativi importanti che avrebbero determinato la corresponsione, da parte degli acquirenti, di 39 0 42 mila euro. Ingenti quantitativi quindi. E’ questo che ha portato alla luce – e s’è tradotto nei capi di imputazione ad alcuni degli indagati – l’inchiesta antidroga “Hybris” della Squadra Mobile di Agrigento, che è coordinata dal vice questore aggiunto Giovanni Minardi. Ventisei le misure cautelari emesse dal gip del tribunale di Palermo, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, eseguite all'alba di ieri fra Licata, Gela, Catania e Campobello di Licata.

Operazione antidroga "Hybris", ecco chi sono i destinatari delle misure cautelari

Giuseppe Domicoli, Paolo Cavallo e Nunzio Ratto – secondo i capi d’accusa, formalizzati dalla Squadra Mobile e dalla Dda di Palermo – sarebbero stati ritenuti responsabili “d’aver trasportato, offerto, messo in vendita, ceduto una quantità imprecisata di cocaina per un corrispettivo di 39 mila euro”. Michele Cavaleri, Fabio Della Fossa e Antonietta Casaccio sono stati accusati di “aver ricevuto da Giuseppe Domicoli e Paolo Cavallo una quantità imprecisata di cocaina verso un corrispettivo di 39 mila euro, per averla trasportata da Gela a Licata e per averla comunque illecitamente detenuta perché destinata a un uso non esclusivamente personale”. Gioacchino Giorgio, Antonio Milanese e Giuseppe Sanfilippo risultano essere indagati per “aver trasportato, offerto, messo in vendita, ceduto e consegnato a Michele Cavaleri una quantità imprecisata di cocaina per un corrispettivo pari a 42 mila euro”. Michele Cavaleri e Antonietta Casaccio – stando sempre alle accuse formulate dalla Dda – avrebbero “acquistato cocaina verso un corrispettivo di 42 mila euro”. Michele Cavaleri, Lillo Serravalle e Antonietta Casaccio sono stati accusati “di aver acquistato, ricevuto da Gioele Carmelo Musumeci e Santo Vitale una quantità imprecisata di cocaina verso il corrispettivo di 41.500 euro e per averla comunque illecitamente detenuta perché destinata a un uso non esclusivamente personale”.

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