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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Cupa, i sindacati: «Basta con questo gioco al massacro in danno di studenti e dipendenti»

Il Cupa è «importante anche perché serve a garantire, a costi accettabili per le famiglie, quel “diritto allo studio” che altrimenti sarebbe negato a a chi non può permettersi di mandare i figli fuori a studiare»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AgrigentoNotizie

Siamo veramente preoccupati per il tono e gli accadimenti di queste settimane rispetto all’obiettivo che dovrebbe essere comune, ovvero quello di salvaguardare il Cupa e la sua continuazione. La brutta sensazione che abbiamo è che sul Cupa si consumi una lotta di potere sulla pelle dei dipendenti e degli studenti. Noi abbiamo detto sin dal nascere dei problemi che, per noi, è una risorsa che può essere una delle chiavi di volta del rilancio della provincia.

E' importante anche perché serve a garantire, a costi accettabili per le famiglie, quel “diritto allo studio” che altrimenti sarebbe negato a a chi non può permettersi di mandare i figli fuori a studiare. Ma ciò detto, non è possibile assistere ogni giorno a questo “balletto” mortificante per le intelligenze di tutti.

La Regione siciliana, che ha competenza in materia di diritto allo studio universitario, dimostra ancora una volta  di non avere capacità risolutive e capacità strategiche, pertanto chiediamo al governo nazionale di intervenire e garantire uguaglianza di diritti sul territorio nazionale. La Regione è l’unica responsabile delle difficoltà in cui si trova il Cupa. Da quattro anni non assicura più i fondi della legge 2/2002 e ora “gioca” sulle risorse che deve dare al “Libero consorzio”, costringendo quest’ultimo a fuoriuscire dalla compagine sociale.

Ma qui si attenta al diritto allo studio, a quanto previsto dagli artt. 3 e 34 della Costituzione ("La politica ha compito di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana ........" ".......i capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi..........").

Se Crocetta non è in grado di farlo, intervenga Renzi. Così come ci appare intollerabile la posizione dell’Università di Palermo che scopriamo (dalle dichiarazioni del Rettore Micari da cui attendiamo ancora di essere convocati) che ha “investito cospicue risorse…”. Vogliamo farlo qualche conto?

A quanto ammontano le “tasse universitarie”? Ed il contributo ministeriale che arriva all’Unipa? E se a questo sommiamo l’intervento della ex Provincia e della Regione (almeno fino al 2011)?  A quanto arriviamo? Noi stimiamo intorno ai 5 milioni di euro. Vogliamo vedere se, a questo prezzo, riusciamo a trovare altre Università italiane interessate a stabilire un rapporto con noi?

Cgil, Cisl e Uil  si sono dichiarate favorevoli ad una “riappropriazione” da parte del territorio di questa struttura, ma debbono constatare che la politica locale non solo è divisa, ma insegue progetti diversi. A noi interesserebbe avere un “polo universitario” che fosse davvero collegato con le esigenze produttive di questa terra ed in grado di evitare la “fuga di cervelli”. Per questa ragione, torniamo a dire al Comune, alla ex Provincia, alla Deputazione nazionale e regionale, ma anche alle associazioni sindacali dei datori di Lavoro, al sistema bancario…. a quanti hanno (o dovrebbero avere) a cuore il destino di questa terra: che dobbiamo fare con il Cupa?

Basta a questo “gioco al massacro”. Si “giochi”, tutti quanti a “carte scoperte”. Noi non possiamo permetterci di perdere 15 posti di lavoro e dire a 2000 studenti ed alle loro famiglie “arrangiatevi!”. Non ci stiamo! Non devono starci gli studenti (stranamente silenti), non deve starci la parte sana di questa provincia. Tutti insieme dobbiamo pretendere risposte e chiarezza! Agrigento è devastata dalla crisi: meno lavoro, più povertà, meno istruzione e sempre più giovani che abbandonano la città e che ci tolgono la possibilità di riscatto e di futuro, non possiamo permetterci di perdere pure questo.

I segretari generali provinciali di Cgil, Cisl e Uil

Massimo Raso    Maurizio Saia   Gero Acquisto

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