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Cronaca Centro città / Via Empedocle

Sindacati, dubbi su affidamento a privati del parcheggio pluripiano: costi e ricavi a confronto

I sindacati temono la "privatizzazione" del parcheggio pluripiano, ma il confronto tra reali costi e ricavi sembrerebbe avvalorare come corretta e quasi obbligata la scelta del Comune che, è evidente a tutti, non riesce a far fronte alle esigenze di gestione e manutenzione

I sindacati temono la "privatizzazione" del parcheggio pluripiano, ma il confronto tra reali costi e ricavi sembrerebbe avvalorare come corretta e quasi obbligata la scelta del Comune che, è evidente a tutti, non riesce a far fronte alle esigenze di gestione e manutenzione della struttura.

«La proposta dell’Amministrazione Firetto di procedere alla esternalizzazione della gestione del pluripiano di Via Empedocle è poco chiara e non supportata da un “business plan” che consenta di coglierne i benefici per la collettività in termini di entrate e di miglioramento del servizio».

Lo affermano in una nota le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil che si dicono preoccupate «non tanto per gli eventuali problemi di ricollocazione del personale che in atto garantisce il servizio», quanto per la "privatizzazione".

«Pure nelle condizioni vergognose in cui viene tenuto (poco illuminato, sporco e senza la sbarra funzionante in uscita…) assicura entrate medie per circa 140mila euro l’anno a fronte di un ipotizzato introito di 60mila euro di canone annuo che, ovviamente non serve nemmeno a remunerare il personale», scrivono.

Il punto è, però, che un servizio non reso nel modo giusto (sporcizia, illuminazione carente e il resto sono solo alcuni aspetti) non viene fruito nè incentiva gli agrigentini a fruirne: se il Comune non ha fondi per sopperire all'ordinaria manutenzione, e lo stato del parcheggio lo testimonia in pieno, l'intervento di un privato appare l'unica sostenibile (a meno che i sindacati non propongano anche come manutenere la struttura garantendo un ricavo, semmai ne fossero a conoscenza).

E in quanto a costi e ricavi, i dati riferiti dallo stesso sindaco Lillo Firetto pochi giorni fa sembrano confermare la logicità della scelta: a fronte di un'entrata stimata dai sindacati in 140mila euro (anche se forse solo in un'annualità toccò i 130mila euro), corrisponderebbe in realtà un ricavo medio di 98mila euro, mentre a circa 400mila euro ammonterebbero i costi.

L'importo tiene conto di circa 355mila euro per stipendi e contributi annessi per il personale impiegato, di circa 10mila euro per l'energia elettrica e il rimanente ripartito fra spese di pulizia e manutenzione ordinaria e straordinaria.

Mentre il «canone annuo ipotizzato di 60mila euro» sarebbe praticamente tutto "guadagno" per l'Ente e la città che alla data odierna, con la situazione in essere, subisce una "perdita" di circa 300mila euro.

Inoltre, nel bando emanato dal Comune si prevede una "gara al rialzo": la struttura verrà affidata a chi garantisce il canone maggiore.

Le 18 unità in atto impiegate nel pluripiano potranno, poi, essere utilizzate per coprire vacanze in settori strategici quali la regolamentazione del traffico e la gestione di luoghi pubblici, quali i cimiteri per esempio. Quindi con i livelli occupazionali comunque garantiti, rassicurano dal Comune, un altro aspetto che potrebbe andare a vantaggio della città.

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