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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Dopo i disordini sulla "Moby Zazà" identificati gli scafisti: fermati due tunisini

Il 23enne e il 21enne si trovavano a Villa Sikania. Erano stati già segnalati per intemperanze verso altri connazionali quando stavano trascorrendo la quarantena a bordo della motonave. Sono accusati anche di tentata estorsione nei confronti di una persona che non era riuscita a pagare per intero il prezzo della traversata

Due tunisini, di 23 e 21 anni, sono stati fermati dalla Squadra Mobile di Agrigento per favoreggiamento della immigrazione clandestina e tentata estorsione ai danni di un altro tunisino che non era riuscito a pagare per intero il costo della traversata.

I due fermati sono stati ritenuti responsabili dell'ingresso in Italia, dalla frontiera marittima di Lampedusa, di 51 immigrati a bordo di un barcone. I due giovani, che si trovavano al centro d'accoglienza Villa Sikania di Siculiana, erano stati già segnalati per intemperanze verso altri connazionali nel periodo in cui stavano trascorrendo la quarantena a bordo della motonave Moby Zazà. Le indagini sono state coordinate dal procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio e dal sostituto Gloria Andreoli.

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Sono complessivamente 11 i tunisini che sono stati, appunto, arrestati o fermati, nelle ultime ore dai poliziotti della Squadra Mobile che sono coordinati dal vice questore aggiunto Giovanni Minardi. 

L' attività della Procura di Agrigento, in sinergia con la Squadra Mobile, è in questi giorni particolarmente intensa per il contrasto del riacutizzato fenomeno della immigrazione e del reigresso illegale in Italia di cittadini tunisini già ritenuti indesiderati per pregresse attività illecite.

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