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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

"Shopping con carte di credito clonate", la prescrizione cancella quattro condanne

Il gruppo, del quale avrebbe fatto parte pure un avvocato, avrebbe agito nei negozi di mezza Sicilia

Non luogo a procedere per avvenuta prescrizione: la quarta sezione penale della Corte di appello di Palermo ha cancellato le quattro condanne decise in primo grado dal tribunale di Agrigento lo scorso 20 ottobre nell'ambito di un'inchiesta su un giro di carte di credito clonate che sarebbero state usate per fare shopping nei negozi di mezza Sicilia.

Secondo i giudici, ai quali si sono rivolti i difensori (nel collegio anche gli avvocati Antonino Gaziano, Salvatore Cusumano, Laura Guarneri e Salvatore Pennica), il decorso del tempo ha reso i reati non più punibili. 

Il giudice monocratico Alessandro Quattrocchi, poco meno di un anno fa, aveva deciso quattro condanne e tre assoluzioni. La pena più alta - 6 anni e 7 mesi di reclusione - era stata inflitta al personaggio chiave dell’inchiesta, la mente della presunta organizzazione, ovvero Elio Magrì, 58 anni di Castrofilippo, finito il 10 febbraio del 2014 agli arresti domiciliari.

Altri tre indagati erano stati raggiunti da un'ordinanza di obbligo di dimora. Fra questi Fabio Caruselli, 72 anni, avvocato di Palma di Montechiaro, destinatario di un provvedimento, poi annullato dal tribunale del riesame, che gli imponeva di non abbandonare il proprio comune di residenza e restare a casa negli orari serali.

Analoga misura cautelare era stata emessa per il commerciante Tommaso Savasta, 44 anni, di Catania, e per un cittadino della Repubblica Dominicana, Valerio Guerra Ariel de Jesus, 41 anni.

Altri tre indagati, che non furono raggiunti da nessuna misura cautelare, sono finiti ugualmente a processo. Si tratta di Onofrio Bonomo, 71 anni; marito di Maria Gattuso, 63 anni, l’imputata che ha patteggiato in udienza preliminare; di Alexandra Elizabeth Aquino, 48 anni, della Repubblica Dominicana e di Gianluca Attardo, 40 anni, di Agrigento.

Tre anni, due mesi e quindici giorni di reclusione ciascuno sono stati inflitti a Caruselli, Guerra e De Jesus. In appello la prescrizione ha cancellato le accuse che non sono più punibili a distanza di dieci anni dai fatti.

Assoluzione, invece, per gli altri. Le accuse contestate erano di utilizzo indebito di carta di credito e ricettazione. L’operazione è stata eseguita dalla polizia postale e dalla squadra mobile.

Le indagini sono scattate nel 2011, dopo la denuncia da parte del titolare di un esercizio commerciale di Agrigento che aveva subito la disdetta del servizio Pos-carte di credito perché dal terminale installato nel suo negozio risultavano eseguite delle operazioni illegali. 

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