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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

L'acqua è pubblica, ma per qualcuno lo è di più: mentre nasce l'Aica otto comuni ottengono la gestione diretta

Il commissario regionale Maria Di Francesco, nella giornata di ieri, ha riconosciuto il diritto ad alcuni centri che si "ribellarono" alla consegna di impianti e fonti a Girgenti Acque a continuare a governarsi in modo autonomo

A distanza di alcuni mesi da quando gli fu assegnato il compito, il commissario regionale ad acta Maria Di Francesco ha provveduto a riconoscere il diritto alla gestione diretta del servizio idrico ad otto comuni della nostra provincia ai sensi dell'ormai celebre articolo 147 della legge Galli.

Nel dettaglio potranno continuare a governarsi autonomamente i comuni di Alessandria della Rocca, Bivona, Burgio, Cammarata, Cianciana, Menfi, Santa Margherita di Belice e Santo Stefano Quisquina.

Si tratta degli otto centri che già nell'ottobre del 2019 erano stati individuati come meritevoli di prosecuzione della gestione diretta dagli uffici dell'Ati e dal direttivo, che aveva indicato delle specifiche prescrizioni a cui adeguarsi entro un lasso di tempo ritenuto congruo. Prescrizioni che, dice il commissario, sono state adesso soddisfatte facendo quindi scattare il diritto alla salvaguardia. Tre, come noto, i parametri: approvvigionamento da fonti pregiate; presenza di sorgenti ricadenti in parchi naturali o aree protette; uso efficiente delle risorse idriche (contatori, depuratori funzionanti ecc).

L'Ati dovrà svolgere una verifica annuale del rispetto delle condizioni di legge vigenti da parte dei comuni, pena un'eventuale revoca della salvaguardia.

Fuori restano San Biagio Platani, Sant'Angelo Muxaro, Palma di Montechiaro, San Giovanni Gemini, Santa Elisabetta, Aragona, Camastra, Sambuca di Sicilia, i quali dovrebbero quindi adesso consegnare reti e impianti alla nuova consortile (pubblica) anche se in molti erano pronti a rivolgersi al Tar per avere garantita la gestione diretta.

Intanto si resiste come si può: il Consorzio Tre Sorgenti, ad esempio, nonostante una sentenza del Tribunale delle Acque ne imponesse lo scioglimento e la Regione abbia nominato un commissario ad acta (l'ennesimo) per questo scopo, non sembra sospenderà la propria attività a breve. Anzi. Con diverse sedute infruttuose a causa della mancanza del numero legale, i sindaci hanno tentato di eleggere un nuovo presidente. Ma solo, dicono, "per poter provvedere allo scioglimento del Consorzio". Già.

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