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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Campobello di Licata

"Azzeravano il contachilometri delle auto usate", tre denunce per frode in commercio

Secondo la ricostruzione dei militari, i mezzi sarebbero stati poi rivenduti a prezzi fuori mercato: scattano i sigilli per un autosalone e 28 automobili

Avrebbero azzerato i contachilometri delle auto in vendita per poterle vendere a prezzi ritenuti "fuori mercato", ossia maggiorati rispetto al reale valore dei mezzi. Per questo tre persone - due donne: le amministratici della concessionaria e un uomo: ritenuto un "socio occulto" - sono state denunciate alla Procura di Agrigento. A Campobello di Licata, un intero autosalone contenente 28 macchine è stato posto sotto sequestro.

La complessa attività d'indagine, coordinata dal procuratore capo Luigi Patronaggio, è stata sviluppata dai militari della stazione di Campobello di Licata i quali stamattina hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal gip del tribunale di Agrigento, su proposta del pm Maria Barbara Grazia Cifalinò. Secondo investigatori e inquirenti diverse autovetture vendute da una società commerciale campobellese, specializzata nella compravendita di auto usate, avevano subito un "ritocco" dei contachilometri per alzare appunto il prezzo di vendita.

L'inchiesta è partita grazie alla segnalazione di un maresciallo dei carabinieri di Garlasco, nel Milanese. Il militare, controllando la documentazione dell'auto che aveva acquistato una serie di passaggi di mano, ha verificato che, all'atto di precedenti revisioni della macchina, il mezzo risultava avere molti più chilometri rispetto a quanto invece ne aveva quando è venuta in suo possesso. Ha fatto dunque la segnalazione ai colleghi di Campobello di Licata che, con il coordinamento del capitano Francesco Lucarelli: comandante della compagnia dell'Arma di Licata, hanno avviato le indagini che sono durate 2 anni.  

"Ancora una volta è da segnalare - è stato rilevato, durante la conferenza stampa tenuta alla caserma "Biagio Pistone" di Agrigento, dal comandante provinciale: il colonnello Riccardo Stingo e dal capitano Francesco Lucarelli -  la funzione sociale dell’Arma dei carabinieri che, anche con i suoi più piccoli comandi, è vicina alla gente e si adopera perché la popolazione non rimanga vittima di qualsiasi tipo di reato, ancor più del reato di frode utilizzato da persone che fanno crescere la loro ricchezza sulle spalle di altri che in loro hanno riposto la fiducia". 

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