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Giovedì, 25 Aprile 2024
Giustizia amministrativa

Il Tar “bacchetta” l’Agenzia delle entrate: riconosciuti i titoli a due dipendenti per il reclutamento di nuovi dirigenti

Avevano partecipato ad un’apposita selezione ma non si erano collocati in una posizione utile in graduatoria per ottenere l’avanzamento di carriera: entrambi vincono il ricorso

Non si erano collocati in una posizione utile in graduatoria per diventare dirigenti all’Agenzia delle entrate: due dipendenti hanno presentato ricorso e lo hanno vinto. 

Il Tar Lazio ha così “bacchettato l’Agenzia delle entrate riconoscendo i titoli di due candidati agrigentini alla selezione pubblica per il reclutamento di 175 dirigenti. L’Agenzia, infatti con provvedimento del suo direttore del 2010, aveva indetto una procedura di selezione pubblica per il reclutamento di 175 dirigenti di seconda fascia da svolgersi mediante valutazione dei titoli e verifica dei requisiti e delle attitudini professionali integrata da colloquio. La procedura prevedeva, inoltre, una riserva del 50% dei posti messi a concorso in favore dei funzionari di ruolo dell’Agenzia.

Un ravanusano ed un agrigentino Agrigento - entrambi già dipendenti dell’Agenzia delle entrate - hanno presentato regolare  domanda di partecipazione allegando, come richiesto dal bando, il proprio curriculum vitae attestante i titoli posseduti. La commissione d’esame, dopo aver terminato la fase di valutazione dei titoli e la verifica dei requisiti, ha convocato i entrambi a sostenere il colloquio orale che è stato sostenuto con esito positivo. Tuttavia i candidati, risultati idonei e non vincitori, non si sono collocati in graduatoria in posizione utile per l’assegnazione del posto da dirigente in considerazione della mancata valutazione, da parte della commissione, di alcuni titoli dichiarati ed autocertificati nel curriculum vitae.

I due, ritenendo illegittimo l’operato della commissione, si sono rivolti agli avvocati Girolamo Rubino, Mario La Loggia e Giuseppe Impiduglia per censurare il risultato attribuito dalla commissione.

I legali, con due diversi ricorsi proposti al Tar Lazio – Roma, hanno censurato l’illegittimità dell’operato dell’amministrazione che ha omesso di valutare i titoli dichiarati dai due dipendenti per mancanza di documentazione. Hanno infatti rilevato che i titoli posseduti dai candidati erano stati dichiarati ed autocertificati nel curriculum vitae allegato alla domanda di partecipazione, così come previsto dal bando. Il Tar, condividendo le argomentazioni difensive degli avvocati, ha accolto i ricorsi. Uno dei due potrà ottenere l’ambito posto da dirigente mentre l’altro migliorerà notevolmente la propria posizione in graduatoria potendo ottenere il posto in caso di scorrimento.

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